Pisacane a Cronache di Spogliatoio: "Quando alleni nel settore giovanile sei come un padre. I ragazzi sardi proteggono chi arriva da fuori"

Pisacane a Cronache di Spogliatoio: "Quando alleni nel settore giovanile sei come un padre. I ragazzi sardi proteggono chi arriva da fuori"
venerdì 11 aprile 2025, 14:45Primo piano
di Vittorio Arba

Fabio Pisacane, tecnico del Cagliari Primavera fresco di vittoria della Coppa Italia, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Cronache Di Spogliatoio. Di seguito quanto sintetizzato da TuttoCagliari.net: "Vincere la Coppa Italia Primavera è un traguardo che arriva da lontano. Era la prima nella storia del Cagliari, ma qui devi ricordarti che sei un educatore.
Quando alleni nel settore giovanile, sei come un padre. Devi preoccuparti di chi si dimentica le scarpe, di chi arriva da fuori e deve integrarsi.
In Sardegna è particolare: i tanti ragazzi sardi del nostro vivaio accolgono chi viene dalla terraferma, proteggono chi arriva dall'altra parte del mondo. Nel gruppo nasce una miscela magica. Ho iniziato questo percorso due anni fa. Il valore che do alla Coppa è un gradino sopra alla salvezza da subentrato e al piazzamento dello scorso anno a ridosso dei play-off.
Ci ha permesso di partecipare dagli ottavi di Coppa.
Contro il Milan avevamo preparato una strategia, ma l'abbiamo subito cambiata. Prova evidente che la squadra ha assimilato quello che voglio.
Dietro, nei primi minuti, eravamo un po' bloccati. Una volta sistemate meglio le pressioni, abbiamo coperto meglio il campo. La curiosità è la mia qualità principale.

Questo mi ha portato a studiare le nuove generazioni. Infatti, lavoro molto con le slides.
Mi ha aiutato tantissimo la passione che avevo per la mentalità estrema del "non mollare mai".
Ho avuto la fortuna di avere un amico, Sasha Milicevic, che mi ha portato a fare un corso di formazione alla Red Bull, a Salisburgo. Il mio percorso è iniziato lì.
Abbiamo una chat insieme ad altri allenatori stranieri in cui ci scambiamo idee su vari temi, tra cui il PPDA, indice di pressing.
Ai miei giocatori cerco di trasmettere la mia qualità principale, che erano le letture. Oggi la tecnica, che non avevo, la ritrovo nei miei giocatori, e questo mi permette di valorizzare le mie idee. Con il mio secondo, Battilana, abitiamo a 500 metri, e nel pomeriggio continuiamo a preparare il modello di gioco.
A casa ho un ufficio dove studio tutto: i modelli, le altre squadre, la mia.
A fine gara, Barella è venuto a stringere la mano a uno a uno. Nicolò non si smentisce mai. Ci ha detto che abbiamo realizzato il suo sogno: vincere con il Cagliari".