Jeda: "Rimpianti? Non sarei dovuto andare via da Cagliari. Potevamo andare in Champions come il Bologna"

Jeda: "Rimpianti? Non sarei dovuto andare via da Cagliari. Potevamo andare in Champions come il Bologna"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Giacomo Morini
Ieri alle 22:30Primo piano
di Vittorio Arba

Jeda, ex attaccante del Cagliari, si è raccontato nel corso del podcast "Centrocampo". L'ex attaccante rossoblù, tra le tante cose, ha parlato della stagione 2008-09 e del rapporto speciale con la piazza rossoblù. Le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net: "Il rimpianto che ho in assoluto è quello di Cagliari, di essere andato via da Cagliari. Quello sarebbe stata la mia squadra. Quando io ho messo piede a Cagliari, poi mi sono reso conto dell'ambiente, delle persone, della squadra, il gruppo squadra. Sai quando arrivi in quel posto e dici: 'Caspita, ho trovato la mia squadra!' Ma non per altro, per una serie di cose: l'ambiente, i tifosi, lo stadio, una serie di cose. Ho detto: 'Ecco, per me va bene qua e non mi interessa altro'. Purtroppo quel pensiero non è andato bene. Essere andato via sicuramente è uno dei rimpianti, perché avrei dovuto avere un po' più di pazienza. Magari l'allenatore sarebbe andato via (riferendosi a Bisoli ndr), e io sarei ritornato". Sul legame con la piazza: "C'è stato un legame molto particolare. Molta gente dice: 'Cagliari e Lecce sono simili'. Sono molto orgogliosi delle loro squadre. A Lecce non puoi non parlare del giallorosso, come a Cagliari non puoi parlare d'altro che del Cagliari. Ho sempre detto che i giocatori devono capire che l'essenza del calcio sono i tifosi. Al di là del calcio giocato, senza tifosi sugli spalti, a chi dai spettacolo?".

Jeda, infine, rivive la stagione 2008-09 con Allegri in panchina: "Quell'anno lì, al Cagliari nel 2008, siamo arrivati noni in campionato e per poco non siamo andati in Europa. All'inizio avevamo cinque sconfitte di fila, e tutti dicevano: 'Allegri non è buono, non va bene'. Ma vi assicuro che noi giocavamo bene, solo che capitava la partita in cui prendevi quel golletto e poi non riuscivi a rimontare. Attaccavamo, attaccavamo, ma non segnavamo. Ricordo di aver detto ai ragazzi: 'Non molliamo, non è colpa dell'allenatore, la situazione si risolverà'. E infatti dopo il pareggio col Milan, abbiamo iniziato un filotto di vittorie che non finiva più. Siamo andati molto vicini all'Europa, ma due sconfitte alla fine ci hanno allontanato da quel sogno. La partita con l'Udinese è stata decisiva: stavamo vincendo 1-0 grazie a un mio gol su cross di Biondini, ma poi per due dormite nostre ci siamo fatti rimontare e abbiamo perso 2-1. Fino a quel momento eravamo quarti in classifica. Dopo quella sconfitta, abbiamo perso un po' di slancio e ci siamo allontanati dalla zona Europa. Sarebbe stato come il Bologna quest'anno, con il sogno del Cagliari in Champions League".