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ESCLUSIVA TC - GIUSEPPE PANCARO: "Il Cagliari deve migliorare le proprie prestazioni: è attraverso il gioco che si ottengono i risultati. Non c'è l'uomo che, da solo, possa risolvere i problemi. La rosa rossoblù è in grado di invertire la rotta"

ESCLUSIVA TC - GIUSEPPE PANCARO: "Il Cagliari deve migliorare le proprie prestazioni: è attraverso il gioco che si ottengono i risultati. Non c'è l'uomo che, da solo, possa risolvere i problemi. La rosa rossoblù è in grado di invertire la rotta"TUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 15:39Primo piano
di Matteo Bordiga

Terzino destro, all’occorrenza utilizzabile anche sulla corsia mancina, era abile in fase difensiva e, al contempo, sapeva fluidificare con efficacia. Dotato di un ottimo tiro dalla distanza, ha militato nel Cagliari dal 1992 al 1997. L’avventura in Sardegna è stata per lui un trampolino di lancio verso una carriera prestigiosa e pluridecorata, spesa principalmente con le maglie di Lazio e Milan.

Giuseppe “Pippo” Pancaro commenta il periodo critico vissuto dal Cagliari di Davide Nicola, suggerendo che “proprio la partita più complicata e, sulla carta, proibitiva può trasformarsi nella gara della svolta”.

Giuseppe, il Cagliari subisce tanto e non segna praticamente mai. Il centrocampo non fa filtro e non riesce a fungere da collante col reparto offensivo. Apparentemente non c’è nulla che funzioni nell’undici rossoblù…

“In effetti l’avvio di campionato è stato molto negativo. Ed è un gran peccato, perché sono parecchi anni che il Cagliari non riesce a vivere una stagione tranquilla in serie A. Dall’esterno è difficile indicare le cause specifiche dei problemi che condizionano il rendimento dei rossoblù. Va detto che alla guida c’è un tecnico nuovo, quindi probabilmente serve tempo affinché i giocatori metabolizzino le sue idee e i suoi principi, sia tattici che caratteriali. Quel che è certo è che occorre invertire la rotta il prima possibile, perché continuare a mietere risultati negativi in serie potrebbe minare anche la fiducia e l’autostima dei calciatori.

L’anno scorso il Cagliari è uscito da un momento di estrema difficoltà facendo gruppo, compattandosi attorno a mister Ranieri e costruendo in questo modo la propria salvezza. Ora serve esattamente la stessa cosa. Anche perché sono state giocate troppo poche partite per mandare all’aria tutto ciò che è stato costruito in estate. Ripeto, urge fare quadrato attorno alla squadra: giocatori, mister, società e tifoseria devono diventare un tutt’uno. Dal punto di vista tecnico, a mio parere l’organico è perfettamente in grado di uscire dal tunnel e di ritornare a ottenere buoni risultati.”

Ora il Cagliari è atteso da due trasferte consecutive a Parma e a Torino con la Juventus. Paradossalmente la sfida più difficile – e più delicata – potrebbe essere proprio quella col Parma, che gioca un ottimo calcio e, soprattutto in casa, ha personalità e temperamento da vendere.

“Il calcio insegna che quella che sembra una partita impossibile può in realtà trasformarsi nella gara della svolta decisiva. Guardiamo a quello che è successo ieri nel derby della Madonnina: l’Inter sembrava lanciatissima e il Milan pareva in disarmo, invece il successo ottenuto nella stracittadina sarà un’enorme iniezione di adrenalina e di positività per i rossoneri. Per cui il Cagliari, a prescindere dall’avversario che affronta e dal fatto che giochi in casa o in trasferta, deve fare di tutto per raccogliere punti e, soprattutto, deve migliorare le proprie prestazioni: è attraverso il gioco che arrivano i risultati.”

Capitolo-attacco: i rossoblù finora hanno segnato appena una rete in cinque partite. C’è secondo lei in organico un attaccante in grado di caricarsi il reparto offensivo sulle spalle e di trascinare i compagni dal punto di vista realizzativo?

“Io credo che il Cagliari non abbia nella propria rosa, così come tante formazioni dello stesso livello dei rossoblù, il giocatore che da solo è in grado di risolvere i problemi. Il Cagliari deve puntare sulle prestazioni del collettivo e sul gioco di squadra: migliorando le proprie performance produrrà più occasioni da rete, e a quel punto gli attaccanti sapranno capitalizzare il lavoro svolto da tutto il team.”