Esclusive TC

ESCLUSIVA TC - FRANCESCO VELLUZZI: "Cagliari, il centrocampo è ok. Manca semmai un centravanti spietato in area di rigore. Ma bisogna avere pazienza: la squadra sta assimilando la mentalità di Nicola, molto diversa da quella di Ranieri"

ESCLUSIVA TC - FRANCESCO VELLUZZI: "Cagliari, il centrocampo è ok. Manca semmai un centravanti spietato in area di rigore. Ma bisogna avere pazienza: la squadra sta assimilando la mentalità di Nicola, molto diversa da quella di Ranieri"
Ieri alle 14:41Primo piano
di Matteo Bordiga

Francesco Velluzzi, giornalista de La Gazzetta dello Sport, analizza il periodo critico che sta attraversando il Cagliari di Davide Nicola, sottolineando che ci vuole tempo affinché la squadra acquisisca la mentalità che vorrebbe instillarle il tecnico piemontese.

Francesco, il primo bilancio del nuovo Cagliari non è certo positivo. Stanno venendo a galla i problemi legati a una campagna acquisti, condotta in estate, forse parzialmente irrisolta? La sensazione è che manchi qualcosa soprattutto a centrocampo e in attacco.

“Direi che manca soprattutto un attaccante più prolifico e più spietato in area di rigore. Per il resto il centrocampo è a posto: tra Prati, Marin, Adopo, Deiola e Makoumbou il reparto è al completo. Per quanto riguarda il pacchetto avanzato Pavoletti sarebbe un centravanti puro, ma compirà trentasei anni tra due mesi. Piccoli è un giocatore abituato a svariare su tutto il fronte dell’attacco, e tende ad essere meno incisivo da centravanti. Piano piano si prenderà le sue responsabilità: del resto a Lecce giocava in un ruolo che non era propriamente quello di punta centrale.

Per prendere un altro attaccante il Cagliari avrebbe dovuto cedere Lapadula: con quei soldi avrebbe acquistato un nuovo centravanti. Purtroppo oggi come oggi le società non possono rischiare di svenarsi, tenendo tra l’altro in rosa giocatori ancora sotto contratto. L’italoperuviano ha un altro anno di contratto, quindi al momento la situazione è questa. Poi magari a gennaio, se dovesse essere necessario, la società proverà a integrare il reparto.”

Come si spiega una prestazione sconcertante come quella contro l’Empoli? L’approccio tattico alla gara è parso molto rivedibile: la squadra è ricorsa sistematicamente ai lanci lunghi delle retrovie, affidando in questo modo l’impostazione dell’azione a Mina, Augello, Zappa e Luperto. Le palle lunghe dei difensori, tra l’altro, si perdevano nel vuoto di un attacco privo di boe centrali fisicamente aitanti che potessero fare da sponda.

“Quella con l’Empoli è stata la partita che il Cagliari ha veramente sbagliato in toto, dall’inizio alla fine. Si è trattato della peggior prestazione di questa stagione. Contro il Napoli la squadra aveva tenuto botta per almeno un’ora, disputando un’ottima gara fino allo 0-2 di Kvara. In quell’occasione gli episodi non erano stati certamente favorevoli ai rossoblù. Con la Roma e nel primo tempo contro il Como l’undici di Nicola si era ugualmente ben disimpegnato. Contro il Lecce c’era stato un piccolo passo indietro: con tutta la ripresa da giocare in undici contro dieci, almeno un pareggio sarebbe stato d’obbligo. Ma già con la Cremonese, martedì scorso, il Cagliari ha fatto di tutto per vincere e ci è riuscito.

A mio avviso bisogna avere pazienza: sono trascorse appena le prime cinque giornate di serie A e il Cagliari è una formazione che presenta diversi nuovi innesti, oltre che un nuovo condottiero. Proprio la questione del cambio in panchina è assolutamente centrale: i sardi erano abituati a uno come Ranieri, portatore di una mentalità completamente diversa rispetto a quella di Nicola. Quest’ultimo propugna un calcio fortemente imperniato su principi come l’intensità e l’aggressività. Ranieri invece si concentrava in particolare sull’infondere calma e serenità ai suoi giocatori. Oggi probabilmente l’ansia da prestazione nel gruppo rossoblù è più alta. Insomma, bisogna dare a Nicola il tempo di studiare e di conoscere bene tutti i singoli interpreti, che a loro volta devono metabolizzare la filosofia del tecnico piemontese.”

In vista della gara col Parma Matteo Prati potrebbe recuperare? Oppure si prefigura un centrocampo simile a quello visto nelle ultime uscite di campionato?

“Io credo che un recupero di Prati sia difficile. Soprattutto se pensiamo a un suo impiego dal primo minuto al Tardini. Il centrocampista deve ancora assorbire del tutto la botta subita a Lecce. Lo staff ci sta lavorando, ma dubito che lunedì lo vedremo in campo. Nicola del resto sta continuando a dare fiducia a Makoumbou, che non va demonizzato: ha commesso un errore contro l’Empoli, ma capita a tutti di sbagliare.”

D’altronde lo stesso Viola potrebbe essere schierato nel ruolo di regista, posizione che ha ricoperto a lungo nel corso della sua carriera.

“Viola è un giocatore da utilizzare più che altro in determinate situazioni, ormai si sa. Anche lui, tra l’altro, è piuttosto avanti con l’età.”