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ESCLUSIVA TC - BRUNO CORDA: "Ranieri è fuggito da Cagliari dopo essere stato tradito due volte: nella prima campagna acquisti e dopo la promozione. Se avesse avuto le garanzie che chiedeva sarebbe rimasto a lungo. Ora brancoliamo nel buio"

ESCLUSIVA TC - BRUNO CORDA: "Ranieri è fuggito da Cagliari dopo essere stato tradito due volte: nella prima campagna acquisti e dopo la promozione. Se avesse avuto le garanzie che chiedeva sarebbe rimasto a lungo. Ora brancoliamo nel buio"
venerdì 7 giugno 2024, 20:00Esclusive TC
di Matteo Bordiga

Il noto giornalista Bruno Corda fornisce una chiave di lettura quantomai “fuori dal coro” circa la decisione di Claudio Ranieri di lasciare il Cagliari dopo la soffertissima salvezza ottenuta nell’ultimo campionato. E mostra grande preoccupazione per il futuro, dal momento che, ora come ora, “si naviga a vista e si brancola nel buio”.

Bruno, che voto e che giudizio complessivo si sente di dare alla stagione dei rossoblù, culminata in una salvezza conquistata con appena un punto di margine sul terzultimo posto?

“È stata una stagione che definirei terribilmente pericolosa. Di fatto Ranieri nelle prime dieci giornate ha giocato col solo Luvumbo davanti, perché tutti gli altri attaccanti erano infortunati. Il campionato si era messo davvero molto male. D’altra parte l’abbiamo detto più volte nel corso di quest’annata: solo Claudio Ranieri poteva salvare il Cagliari. Pensiamo soltanto che, se non avessimo battuto all’Unipol Domus quell’Atalanta che pochi giorni dopo ha fatto saltare il banco ad Anfield Road, saremmo probabilmente retrocessi.

La salvezza è stata un autentico miracolo targato Ranieri. E, dopo aver compiuto l’impresa, il tecnico di Testaccio è letteralmente scappato via.”

Ecco, volevo virare proprio su questo argomento. Lei come interpreta l’addio di Ranieri?

“Io non lo interpreto. Io ho la certezza che lui è andato via perché, dopo aver firmato un contratto ricevendo la rassicurazione e la garanzia che la squadra sarebbe stata rafforzata in quanto non era all’altezza di centrare la promozione in serie A, in sede di campagna acquisti sono arrivati solo Azzi e Prelec. Il pianto liberatorio di Bari dopo la conquista della massima serie contro i pugliesi la dice lunga: Ranieri aveva chiesto di prendere in gestione tanto la squadra quanto la stampa e l’ambiente tutto, ripetendo quello che aveva fatto trentaquattro anni prima nel corso della sua precedente avventura cagliaritana. E a Bari si è sfogato dopo essere stato tradito con una campagna acquisti pressocché inesistente. E dopo aver comunque, miracolosamente riportato il Cagliari in serie A.

Poi, in seguito alla promozione si è materializzato il secondo tradimento nei confronti del mister romano. Lui sapeva che c’era un grosso gap da colmare per affrontare con successo la serie A e, come da sua abitudine, era partito dalla difesa: aveva chiesto due centrali d’esperienza e di spessore. Sono arrivati un greco e un polacco che non si sono mai ambientati e che hanno fornito un contributo a dir poco modesto alla causa comune. Da lì sono iniziati i guai.

La svolta in positivo è giunta dopo la sconfitta interna con la Lazio: da grande genio e istrione qual è, Claudio Ranieri ha provocato lo spogliatoio paventando le dimissioni. Lui in realtà non avrebbe mai abbandonato la nave che affondava. È stato un colpo di teatro, un trucco psicologico: dopo aver protetto e schermato la squadra per mesi, in quel frangente lui ha affrontato a muso duro i giocatori e li ha minacciati: ‘Se non dimostrate di avere gli attributi, io me ne vado’. Così è scoccata la scintilla che ha poi portato il Cagliari alla salvezza.

Alla fine del campionato, pur avendo un altro anno di contratto il mister ha rinunciato a proseguire il suo cammino in Sardegna. Del resto, non poteva certo chiudere la carriera con una retrocessione. E ha rischiato fortemente di farlo, per inadempienze societarie. Questa è la verità. Se lui avesse avuto quello che chiedeva, ovvero una squadra rafforzata in tutti i reparti, sarebbe rimasto a Cagliari non uno, ma altri cinque anni.”

Parlando del futuro, Bruno, che prospettive vede per il Cagliari? Quale potrebbe essere il tecnico prescelto per la successione di Ranieri?

“Sinceramente, brancoliamo nel buio. Se non riuscivamo a capire quali fossero le strategie quando c’era Ranieri, figuriamoci adesso. E se uno come Ranieri è stato tradito non una, ma due volte, beh… non riesco a pensare a un futuro. Ora è chiaro che l’eredità di Ranieri è pesante per tutti: perfino Klopp, se arrivasse, dovrebbe fare i conti con un predecessore estremamente ingombrante… Io, nella mia pluridecennale carriera giornalistica, non ho mai visto un allenatore capace di motivare così brillantemente una squadra tecnicamente scadente – parliamoci chiaro – come ha fatto quest’anno Claudio con il Cagliari.

Dunque aspettiamo e vediamo. Questa società, però, negli anni non ha mai costruito progetti. Adesso sento parlare addirittura di cessioni: da Luvumbo a Prati a Lapadula. Non so proprio, francamente, cosa ci riserveranno i prossimi mesi.”