ESCLUSIVA TC - ANDREA PAROLA: "Il Cagliari segna poco, ma crea occasioni: è quello l'importante. La squadra c'è: a volte basta un niente per far girare una stagione. Ricordo che noi con Allegri perdemmo le prime cinque partite, ma poi..."

ESCLUSIVA TC - ANDREA PAROLA: "Il Cagliari segna poco, ma crea occasioni: è quello l'importante. La squadra c'è: a volte basta un niente per far girare una stagione. Ricordo che noi con Allegri perdemmo le prime cinque partite, ma poi..."TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca
martedì 19 settembre 2023, 13:59Primo piano
di Matteo Bordiga

Tre anni ruggenti a Cagliari, vissuti a tutto gas. Prima una salvezza, con Davide Ballardini in panchina, che definire miracolosa sarebbe perfino riduttivo; poi il sogno europeo coltivato con Max Allegri in due stagioni inebrianti e sbarazzine, con l’unica coda amara del finale del campionato 2009-2010, segnato da un drastico calo di rendimento che ha spento un fuoco – quello della Champions League prima e dell’Europa League poi – che si era fatto ardente.

Mediano tuttofare, di piede mancino, abile in fase di interdizione ma capace anche di impostare il gioco e di inserirsi tra le maglie della difesa avversaria, Andrea Parola ha lasciato un ottimo ricordo di sé nell’Isola. La sua generosità, la sua abnegazione tattica e la caparbietà che metteva in ogni contrasto in mezzo al campo sono sempre state apprezzate dai tifosi rossoblù, particolarmente riconoscenti verso i giocatori che non tirano indietro la gamba e che spendono fino all’ultima stilla di sudore in ogni partita. Esattamente come faceva Parola. Il quale, a sua volta, è rimasto fortemente legato ai colori e alla città, tanto da seguire ancora oggi le alterne fortune della squadra che l’ha visto – dal 2007 al 2010 – gladiatore del centrocampo.

Andrea, queste prime quattro giornate di campionato hanno raccontato di un Cagliari capace di creare occasioni da rete, ma poco concreto nel finalizzarle. Una sterilità offensiva che si è tradotta in un unico gol segnato in quattro gare.

“Ma io non sarei troppo preoccupato. Ho visto spesso il Cagliari: quella rossoblù mi sembra una squadra solida e compatta. Non dimentichiamoci poi che con i friulani, una compagine molto fisica, non è mai facile giocare. Sono da sempre avversari particolarmente ostici.

La cosa più importante è che, nonostante non sia riuscito a trovare il gol, il Cagliari abbia creato numerose occasioni propizie: dal palo di Luvumbo agli inserimenti di Deiola davanti alla porta. A fronte di un’unica grande chance concessa all’Udinese: quella di Lucca. Per questo mi sento piuttosto tranquillo: quando una squadra gioca e produce significa che è in salute. Tutto sommato contro Torino e Udinese, tra l’altro schierandosi in entrambe le circostanze col 3-5-2, Ranieri ha ottenuto due ottimi punti.

A me questo Cagliari non dispiace. È vero che segna poco, ma davanti ha giocatori che offrono una notevole varietà di soluzioni. Il reparto offensivo coniuga nei suoi elementi diverse caratteristiche importanti, come la velocità, la potenza, la corsa e la capacità di attaccare la profondità. Insomma, mi sembra una batteria abbastanza completa. Quando torneranno tutti gli infortunati l’attacco rossoblù esprimerà appieno le proprie potenzialità. E poi io non mi dimentico dell’avvio di campionato di Allegri, nel 2008-2009: subimmo cinque sconfitte consecutive, e poi facemmo una grande stagione. Quindi, a maggior ragione, ora è troppo presto per trarre delle conclusioni. Ma sono arciconvinto della validità della squadra e, soprattutto, di chi la guida.”

Escludendo la gara con l’Inter, che in questo momento sembra ingiocabile per chiunque in Italia, possiamo quindi dire che con un pizzico di qualità in più nella costruzione della manovra e, soprattutto, di cinismo sotto porta il Cagliari potrebbe disputare una stagione relativamente tranquilla?

“Credo di sì. E vorrei ricordare che Torino e Udinese, le squadre alle quali finora il Cagliari ha tolto punti, sono avversari tosti e rognosi per chiunque. Conosco molto bene Juric, tecnico del Toro: allenatore di scuola Gasperini, scorbutico e difficile da affrontare. Insomma, i sardi secondo me sono in salute, e inoltre li vedo mentalmente pronti ad approcciarsi al campionato a testa alta, senza paure o timori reverenziali nei confronti di nessuno. Prova ne è il fatto che sono andati pure in vantaggio a Bologna, dove alla fine hanno perso per uno svarione del portiere che, per carità, ci può sempre stare. Ma la squadra c’è, e il mister ha il totale controllo della situazione.

Ribadisco che c’è da essere fiduciosi, anche in ragione del valore degli avversari incontrati fino a oggi.”

Insomma, ora come ora manca solo il gol?

“Già. Ma non mancano le occasioni. Se non si riuscisse a tirare in porta sarei preoccupato, ma il Cagliari arriva con relativa facilità alla conclusione e, dal punto di vista della prestazione, certamente non demerita. Chiaro poi che capitalizzare le opportunità da gol fa tutta la differenza del mondo, ma a volte ci vuole anche quel pizzico di fortuna che ti fa girare l’episodio a favore. Penso al palo di Luvumbo con l’Udinese: il portiere Silvestri, dopo il legno, si è ritrovato la sfera tra le mani. Tante volte quei palloni sbattono sulla schiena dell’estremo difensore ed entrano in porta. Piccoli dettagli che spesso segnano il labile confine tra un pareggio e una vittoria. Ma sotto il profilo realizzativo la squadra si sbloccherà da un momento all’altro.”

Proiettiamoci sulla prossima partita: la sfida di Bergamo contro l’Atalanta. In casa dei nerazzurri il Cagliari, negli ultimi anni, vanta una tradizione positiva. Aldilà della cabala, che match sarà quello di domenica? Gli orobici si sono molto rafforzati durante la campagna acquisti estiva e, nonostante una partenza in chiaroscuro, per esperienza e valori tecnici sono autorevoli candidati a un posto tra i primi cinque-sei in classifica.

“Ho visto l’Atalanta in occasione della sconfitta di misura subita a Firenze. I bergamaschi domenica scenderanno in campo cattivi e determinati, perché avranno sicuramente il dente avvelenato. Conoscendo Gasperini preparerà la partita con grande meticolosità e caricando al massimo i suoi, che giocheranno alla morte. Mi auguro che la buona sorte possa restituire al Cagliari qualcosa di quello che gli ha sottratto nelle partite precedenti. Ad ogni modo, come dicevo l’intelaiatura della squadra è buona: ci sono i presupposti per fare punti anche a Bergamo. Sicuramente i rossoblù daranno del filo da torcere ai nerazzurri. Serve proprio una scintilla alla formazione di Ranieri per sbloccarsi e per far girare la stagione dalla parte giusta. L’entusiasmo porta entusiasmo, e alle volte basta poco per invertire un trend negativo e, magari, cominciare a collezionare vittorie e risultati positivi.”