Sanna: "Infortunio Luvumbo? Fisioterapia più efficace rispetto alle altre squadre può fare la differenza"

Il giornalista Vittorio Sanna, tramite il proprio canale Youtube, ha affrontato il tema dell'infortunio di Zito Luvumbo contro il Bologna, facendo una riflessione generale su infortuni e ricadute. Le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net: "Altre tre settimane di stop per Zito Luvumbo, e non possiamo non affrontare il tema. È vero che, in caso di infortunio, bisogna essere molto discreti nell'affrontarlo, ma noi non ci soffermiamo tanto sul singolo caso di Luvumbo, quanto piuttosto utilizziamo il suo esempio per una riflessione più ampia. Parliamo di un giocatore che è stato fuori per oltre un mese, anzi, più di un mese, e che, al suo ritorno, dopo pochissime partite e pochi minuti giocati, si trova nuovamente a dover fare i conti con un infortunio muscolare. Probabilmente si tratta di un affaticamento, considerando che l'infortunio è avvenuto al 70', a partita già ben avviata. Se il problema riguarda lo stesso punto colpito in precedenza, è possibile che la cicatrizzazione non fosse ancora completata del tutto, causando così una ricaduta. Da questo punto di vista, c'è un aspetto parallelo alla squadra in campo che deve crescere: il recupero dagli infortuni. Disporre di una fisioterapia più efficace rispetto alle altre squadre può spesso fare la differenza, sia in fase preventiva – lavorando sulla capacità di reggere la fatica e affrontare le partite al massimo della condizione atletica – sia nella fase di convalescenza e recupero, per superare definitivamente i traumi.
Anche il Cagliari, sotto questo aspetto, ha pagato spesso un prezzo molto alto. Vengono in mente gli infortuni articolari, più che muscolari, che hanno portato a ricadute quasi croniche. Questo problema si è verificato più volte nel tempo, al punto che in passato si è discusso molto sulle ricadute e sulla frequenza con cui, dopo un primo infortunio, ne arriva un altro. Un tema che meriterebbe approfondimenti anche con specialisti, considerando che, oltre al problema muscolare, possono subentrare fattori legati allo stress e alla condizione psicologica del giocatore. Spesso, infatti, tensioni, contratture e stati d'ansia possono incidere sugli infortuni più di quanto si pensi. In questo caso, bisognerebbe lavorare in modo approfondito per capire se esiste una correlazione di questo tipo ed evitare di liquidare tutto come una semplice fatalità. Assumersi delle responsabilità e analizzare in modo più attento questi problemi potrebbe aiutare a ridurre sia la frequenza degli infortuni che il rischio di ricadute".