Sanna: "Cagliari, c'è da fare uno step: abbattere il muro tra settore giovanile e prima squadra"

Sanna: "Cagliari, c'è da fare uno step: abbattere il muro tra settore giovanile e prima squadra"
Oggi alle 14:00News
di Paola Pascalis

Vittorio Sanna ha commentato l’impresa della Primavera in Coppa Italia e analizzato i risvolti positivi che potrebbe avere anche sulla prima squadra attraverso il suo canale YouTube: "Impresa storica della Primavera del Cagliari che per la prima volta approda ad una finale di Coppa Italia. Erano state due le semifinali conquistate a cavallo del 2000 con tutta una serie di squadre che poi avevano fornito giocatori sia al Cagliari che al mondo professionistico. E’ un Cagliari cambiato perché gli investimenti di Tommaso Giulini rispetto al passato sono decisamente di più e investono soprattutto su giocatori che non sono sardi e che arrivano ancora da sgrezzare per poter essere poi utilizzati nella prima squadra. In passato la filosofia di Matteoli, in particolare, era quella di avere una Primavera tutta sarda cosa che in questo momento è stata accantonata ed è forse anche questo il motivo per cui si è arrivati a questa finale: giocatori certamente di alto valore che fanno parte della squadra giovanile e che sono proiettati ad un futuro roseo, magari in prima squadra. Giocatori come Vinciguerra, Bolzan, Achour sono tutti giocatori di grande valore, compresi i  sardi come Cogoni che è uno di quelli che ha già sentito il profumo della prima squadra.

Questi giocatori meritano di essere considerati, non possono rimanere  dentro una Primavera e magari poi non riuscire mai a sentire il profumo della prima squadra o addirittura a tastare l'erba della prima squadra: non siamo una squadra dove devi essere a livello del Real Madrid per poter essere parte di una rosa, anzi, è l'esatto contrario. Se noi andiamo a scorrere le squadre di questo campionato, soprattutto quelle di medio valore, come può essere il Cagliari, scopriamo che ci sono tanti i calciatori che sono in età primavera e che giocano  in prima squadra. Da questo punto di vista, secondo me, c'è da fare uno step che è quello di abbattere il muro tra il settore giovanile e la prima squadra, fare in modo, come capita nell’Atalanta, che l'allenatore della prima squadra sia un manager che conosce a fondo anche tutto il settore giovanile e soprattutto che lo motiva e che gli fa sentire la possibilità di essere protagonista. E’ uno step ulteriore perché questa storica finale che speriamo di vincere è la dimostrazione che il lavoro che sto facendo è un lavoro fatto bene ma merita di essere premiato".