De Paola: "Esiste una Juve come quella vista contro Cagliari, Parma e Lecce, e un’altra più giovane e grintosa"

De Paola: "Esiste una Juve come quella vista contro Cagliari, Parma e Lecce, e un’altra più giovane e grintosa"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 13:45News
di Paola Pascalis

Paolo De Paola, nel corso dell'Editoriale su TMW Radio, ha parlato della Juventus, tornando anche sulla gara contro il Cagliari. Di seguito le sue parole: "Ieri ci sono state tante cose che non mi hanno convinto, a partire dalle sostituzioni, dato che Gatti penso non dovesse essere mai tolto. A livello tattico non si può poi chiedere a Locatelli di andare chiudere sull’esterno, non si può vedere Danilo centrale in queste condizioni e soprattutto non si può vedere un giocatore statico come Rebic segnare sul secondo palo in area di rigore. La verità è che esiste una Juventus come quella vista contro Cagliari, Stoccarda, Parma e Lecce, e un’altra più giovane e grintosa che riesce ad andare oltre l’ostacolo. La prima è impaurita, incapace di gestire e di produrre azioni offensive. Questa insicurezza purtroppo deriva dall’allenatore, che invece deve dare certezze. A tratti ieri invece è sembrata la Juventus di Allegri. Penso che questa partita sia la resa dei conti. Se prima le critiche erano inaccettabili ora ne arriveranno sia per Motta che per Giuntoli”.

Qual è il confine tra estro ed ordine in questa Juventus?
“Ormai si è capito che la squadra è più proiettata a non prendere goal da dopo le sfide contro Cagliari e Parma. Questo pero non può diventare un’ossessione in grado di far dimenticare la produzione offensiva. Improvvisamente non si riesce a fare due passaggi nella metà campo avversaria e soprattutto chiunque aggradisca la Juventus in questo momento ne trae beneficio. In più Koopmeiners che cos’è? Forse si è sbagliato anche nella valutazione di acquisti come Nico Gonzalez e soprattutto Douglas Luiz. Forse potevano essere tenuti i vari Kean e Chiesa a questo punto. Quello che si è visto con il Lecce insomma è inaccettabile”.