Cagliari, il DG Melis: "Auspichiamo di ospitare un giorno i Giganti e altri simboli della nostra storia nello spazio museale del nuovo stadio di Cagliari"

Cagliari, il DG Melis: "Auspichiamo di ospitare un giorno i Giganti e altri simboli della nostra storia nello spazio museale del nuovo stadio di Cagliari"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Luca Di Leonardo
Oggi alle 19:55News
di Maria Laura Scifo

Come sempre negli ultimi anni, i Giganti di Mont'e Prama viaggiano insieme al Cagliari nel corso delle sue trasferte. Nel comunicato però si è fatto riferimento anche al nuovo stadio futuro dei rossoblù, i cui discorsi sono sempre alla ribalta:

La storia del Sinis ai Musei Reali di Torino nella conferenza alla “Sala da ballo” alla vigilia di Juventus-Cagliari.

La Fondazione Mont’e Prama assieme alla società rossoblù e alla FASI in uno dei musei più importanti del Nord-Italia per raccontare le meraviglie della Sardegna. Tra i protagonisti dell’incontro anche l’archeologo Attilio Mastino.

È stata la “Sala da Ballo”, al secondo piano del Palazzo Reale di Torino a ospitare oggi sabato 5 ottobre la nuova tappa campana della campagna di comunicazione congiunta che vede impegnate la Fondazione Mont’e Prama, il Cagliari Calcio e la Federazione delle Associazioni sarde in Italia. Una conferenza con quattro relatori che hanno illustrato il patrimonio archeologico del Sinis e della Sardegna e il patrimonio sardo ospitato ai Musei Reali di Torino. Un nuovo evento finalizzato alla divulgazione e alla promozione dei beni culturali dell’isola.

La conferenza si è aperta con i saluti di Elisa Panero, Direttrice del Museo delle Antichità dei Musei Reali. È stata poi la volta di Anthony Muroni, Presidente della Fondazione Mont’e Prama, Stefano Melis, Direttore generale del Cagliari Calcio e Bastianino Mossa, Presidente della FASI.

“Non esprimiamo mai abbastanza l’orgoglio e il piacere di essere insieme alla Fondazione Mont’e Prama, al presidente Muroni e i professionisti che ogni giorno lavorano per evidenziare, studiare e approfondire l’enorme patrimonio archeologico e culturale della Sardegna”, così il direttore generale del Cagliari Calcio Stefano Melis. “Siamo nel pieno di un viaggio ormai duraturo e che in ogni occasione riserva emozioni nuove. Come quelle di questo weekend a Torino, dove già nella precedente stagione abbiamo vissuto momenti decisivi. Oggi visitiamo un altro scenario in occasione della nostra trasferta, Torino è un centro nevralgico per i nostri tifosi fuori dall’Isola e quindi l’abbinamento cultura, sport, Sardegna è ancor più vincente”. Giocare in casa della Juventus porta sempre la mente e gli occhi a uno stadio nuovo, all’avanguardia e all’altezza degli standard attuali dello sport ai massimi livelli, ecco perché Melis spiega come “nell’essere felicissimi di proseguire questo viaggio per la terza stagione sportiva, facendo da amplificatori dell’eccellenza sarda, esprimiamo anche l’auspicio di ospitare un giorno i Giganti e altri fondamentali simboli della nostra magnifica storia nello spazio museale del nuovo stadio di Cagliari. Speriamo quindi di compiere gli ultimi pochi ma decisivi passi che ancora mancano sulla strada del nuovo stadio: l’obiettivo è di realizzarlo prima possibile, riuscendo così a compiere l’ultimo tratto con le istituzioni, i partner e gli enti preposti al fine di realizzare un progetto che non è mai stato così vicino”.

“Siamo contenti di poter far conoscere e di poter dialogare sul patrimonio culturale della Sardegna antica”, ha detto Elisa Panero, direttrice del Museo delle Antichità. “Festeggiamo quest’anno i trecento anni della nostra struttura ed è molto interessante pensare che poco tempo dopo la nascita, siano arrivati i primi reperti della Sardegna. Per noi – ha detto ancora Panero – questa è un’occasione molto importante per far conoscere anche quanto di sardo possiamo custodire nel nostro museo”.

Anthony Muroni, presidente della Fondazione Mont’e Prama, nel suo intervento ha sottolineato l’impegno della Fondazione per far conoscere il patrimonio archeologico sardo nella Penisola, “grazie alla collaborazione con Cagliari Calcio e FASI”. “Dopo il MAXXI di Roma, gli Uffizi di Firenze, il Parco di Aquileia, la Triennale di Milano, il MAN di Napoli, l’area archeologica di Pompei – ha sottolineato Muroni – un altro importante luogo della Cultura italiana, come Palazzo Reale, ospita uno dei nostri eventi. Nel cinquantesimo anniversario dalla scoperta dei Giganti – ha detto il presidente della fondazione – non poteva mancare l’appuntamento con Torino per far conoscere il Parco archeologico naturale del Sinis”. “Siamo onorati di poterlo fare in un museo così importante, davanti ai tanti curiosi e ai tanti sardi che vivono in Piemonte e ci dimostrano sempre grande vicinanza”.

“Il Piemonte conta circa 10 mila iscritti ai circoli dei sardi”, ha detto il presidente della FASI Bastianino Mossa. “ Per noi questa è un’altra occasione importante per far conoscere i beni culturali della Sardegna ai tanti potenziali visitatori della nostra isola, ma anche ai tanti sardi che vivono nella Penisola e sono ambasciatori della Sardegna”.

La conferenza è poi entrata nel vivo con l’intervento di Elisa Panero, Direttrice del Museo delle Antichità dei Musei Reali dal titolo “Le Collezioni Sarde nei Musei Reali”. A seguire, Attilio Mastino, archeologo, già rettore dell’Università di Sassari su “Hampsicora, Punici, Sardi e Romani a Torino”. Giorgio Murru, Direttore dell’area scientifica della Fondazione ha parlato de “I Giganti prima dei Giganti”, un viaggio nel mondo dell’archeologia sarda corredato dalle immagini di Nicola Castangia. L’incontro si è concluso con “Il mito degli ori di Tharros” illustrato dalla curatrice dell’area archeologica di Tharros e archeologa della Fondazione Ilaria Orri.

La due giorni della Fondazione a Torino si era aperta con la partecipazione all’evento organizzato dal Circolo dei Sardi di Nichelino che, insieme alla FASI, in uno dei più grandi centri commerciali della città, ha organizzato un’esposizione dei prodotti isolani e all’arte sarda e una mostra fotografica dedicata ai Giganti di Mont’e Paama.