Biasin sul mancato rigore in Cagliari-Atalanta: "Caso di stato se fosse capitato ad una big. In questo caso si fa finta di niente..."
Il giornalista Fabrizio Biasin, intervenuto ai microfoni di Radio Sportiva, è tornato sul discusso fallo di mano di Kossounou in Cagliari-Atalanta, non punito dal direttore di gara Pairetto. Le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net: "In realtà, esistono situazioni di campo che vengono discusse per settimane, se non mesi, e altre che finiscono rapidamente nel dimenticatoio. Nel caso specifico, sono d'accordo che quello potesse essere un calcio di rigore. Tuttavia, c'è chi si attacca al regolamento, sottolineando che, con il tempo di reazione alla palla, non ci sarebbe stato il tocco netto tra la coscia e il braccio. Ma in quel caso, il braccio era larghissimo, e per me quello è chiaramente un rigore. È particolare che, in epoca VAR — in cui ci sono dieci arbitri coinvolti tra quelli in campo e quelli in sala VAR — si arrivi a decisioni così controverse. Non è solo una questione di interpretazione, ma spesso sembra che ci siano difficoltà strutturali nell'intervenire correttamente.
Questa situazione è ancora più evidente considerando che, dopo quattro mesi dall'inizio della stagione, ci sono episodi legati all'applicazione del VAR che fanno discutere parecchio. Se riguardano le grandi squadre e vengono messi in evidenza dai grandi allenatori, diventano casi mediatici. Invece, se accadono a squadre della parte bassa della classifica, e non vengono sollevati pubblicamente da dirigenti o tecnici, vengono spesso ignorati. Questo è il costume italiano: esiste una disparità evidente. Quando un episodio riguarda una grande squadra, diventa un caso di stato. Se invece colpisce una squadra minore, magari in maniera più grave, si tende a fare finta che non sia successo nulla. E vabbè..."