Cagliari punito dagli episodi, ma le quotazioni playoff sono in rialzo. La sosta non ha spento il sacro fuoco, è sempre più la squadra di Ranieri
di Sergio Demuru
Calendario alla mano, le azioni per tentare di agguantare almeno il quarto posto sono salite notevolmente. E sono in rialzo da qualche settimana. Ad una condizione: che siano messe sempre in campo la determinazione e la ferocia agonistica di ottenere il massimo come nelle ultime tre gare. Che poi contro il Sudtirol il Cagliari sia stato punito dagli episodi è fattore importante, ma che non sposta di un millimetro il concetto generale. Gli insegnamenti di mister Ranieri stanno dando qualche copioso risultato.
Il gruppo ha immagazzinato quella che è la filosofia del tecnico di Testaccio, riuscendo finalmente a sciogliersi ed ottenere quelle prestazioni di un certo livello, che sono mancate per quasi tutta la stagione prima del suo avvento. Carisma di un allenatore capace di rimettersi in discussione alla veneranda età di 71 anni e non solo. Di rischiare di intaccare la propria immagine al cospetto di una piazza come quella rossoblù che lo ha sempre osannato e portato come esempio vivente di attaccamento ai colori.
Adesso si apre l’ultimo capitolo della stagione, da scrivere intensamente e con tanta attenzione per non incappare in spiacevoli scivoloni. Il Cagliari ha una sua identità predefinita ed una consistenza di squadra che a questo punto vanno valorizzate anche perché è oggettivamente palese la differenza di caratura tecnica rispetto alle altre contendenti. Le caratteristiche dei singoli vanno fatte pesare in un contesto che potrebbe premiare alla lunga. Le gare “secche” dei “play-off”, per assurdo, sarebbero un vantaggio avendo il potere di favorire una squadra come il Cagliari. La quale ha dimostrato nel corso della stagione di potersi misurare alla pari con chiunque.
Passa veloce nella mente, come in un film, la vittoria sfuggita in extremis a Bari o, ancor prima, in casa del Sudtirol, rivelazione dell’anno. Se non addirittura a Frosinone, capolista indiscussa del torneo, laddove il Cagliari pareggiò certo con Lapadula su rigore nel recupero, ma si portò in vantaggio con Luvumbo subendo poi la reazione dei padroni di casa che realizzarono due reti soprattutto per negligenza della difesa cagliaritana in marcatura. Tutte tappe con un sol comun denominatore: i ragazzi di Ranieri hanno le carte in regola per giocarsela in qualsiasi situazione.
La sosta del campionato non ha assolutamente spento il sacro fuoco, anche perché un tecnico come Ranieri ha sicuramente provveduto a tenere alto il livello di concentrazione da parte di tutti. Resta il fatto che ora tutte le partite in programma devono esser viste come una serie di finali. Al termine delle quali si potrà avere il riscontro. Ed ora che la questione-stadio pare definitivamente definita la società può guardare al futuro con maggior tranquillità, strizzando l’occhio alla massima serie. Che potrebbe anche non essere raggiunta in questa tribolata stagione, ma eventualmente anche nella prossima.
L’importante è rispettare il progetto in un arco temporale non troppo dilatato.