Walter Bressan: "A Cagliari ho avuto la fortuna di conoscere e lavorare con Ranieri"
Intervistato dai colleghi di Sassuolonews.net, Walter Bressan, ex preparatore dei portieri a Cagliari per diversi anni, racconta la sua avventura in rossoblù: da Ranieri, alla retrocessione, alla salvezza e alla decisione di lasciare il Cagliari.
Ecco le sue parole sintetizzate da tuttocagliari.net:
SASSUOLO-CAGLIARI
"Un ricordo chiaramente festoso per noi e tragica sportivamente per il Sassuolo. Noi sapevamo che era una partita decisiva, come lo era per loro, forse loro erano all'ultima speranza mentre noi avevamo anche l'opportunità di avere un'altra opportunità in casa con la Fiorentina ma per come era la situazione Sassuolo per noi era una trasferta importante. La città, la Sardegna, aveva risposto anche con un seguito importante e avevamo anche la forza di tutte queste cose per poter chiudere i discorsi salvezza e i ragazzi sono stati fantastici mentre dall'altra parte immagino che la cosa sia stata ben diversa. Chiaramente dispiace per l'epilogo perché sono legato al Sassuolo e alla famiglia Squinzi, dall'altra sono stato contentissimo del risultato del Cagliari".
RETROCESSIONE
"L'anno scorso pensavamo un'altra volta a un Sassuolo che potesse stare nella parte sinistra perché aveva giocatori non da lotta per la salvezza e forse questo ha inciso perché è capitato anche due anni prima a noi a Cagliari di avere una squadra all'altezza di un altro tipo di campionato e siamo retrocessi contro una squadra già retrocessa. Sono cose che purtroppo non si spiegano".
RANIERI
"Ho avuto la fortuna di andare a Cagliari dove ho conosciuto tanti allenatori, non ultimo Ranieri, che ti dà quella spinta di pedigree importante che ti fa capire perché poi una persona vince così e fa tutto quello che ha fatto lui".
SCELTA DI LASCIARE CAGLIARI
"Per il momento mi sono fermato un anno, per scelta, nonostante il Cagliari volesse continuare con me. È stata una scelta presa insieme al presidente, al quale ho spiegato delle cose, e ora mi sto aggiornando, sto andando a vedere partite e aspetto la chiamata giusta per poter riprendere la mia passione, cioè stare in campo con i ragazzi. Sto guardando portieri, sto guardando giovani, sto cercando di capire situazioni da migliorare: solite cose che fa uno quando è fermo e in più si gode anche la famiglia che quando sei fuori dal frullatore è più facile da gestire".