Juventus Women, l'ex rossobù Canzi festeggia il tricolore: "Non me l'aspettavo, era l'anno della rifondazione"

Sesto scudetto per la Juventus Women, vittoriosa quest'oggi per 2-0 sul Milan. Il tecnico bianconero Max Canzi, in sala stampa ha espresso tutta la propria gioia per il traguardo raggiunto. Così, l'ex tecnico del Cagliari Primavera:
“Ho voluto tutti i componenti dello staff con me perché quando si raggiunge un traguardo come questo bisogna essere onesti intellettualmente e far capire che sono tutti fondamentali. Io e le ragazze andiamo in tv e sui giornali, ma è doveroso dare spazio anche a tutto il mio staff. Sono tanti, il club mi ha messo a disposizione grandissimi professionisti. Quando vai a casa alle 7 o alle 8 e c’è ancora in ufficio che lavora. Lo stesso quando arrivi la mattina. Li ringrazio e do visibilità a tutti loro. Per la prima volta in carriera mi sono trovato a collaborare con così tante persone, c’è la firma di ciascuno su questo scudetto. Io ho coordinato queste persone sfrenate, leggo spesso la Juve di Canzi ma è di tutti noi».
Ci descrive il percorso Scudetto?
“Non me lo aspettavo. Non mi era stato chiesto questo obiettivo ma di raggiungere la Champions. Era un anno di rifondazione. Non mi aspettavo di provare queste emozioni. Io sono arrivato qui con Ivan Moretto, ero molto determinato, lui era molto dubbioso ad inizio stagione. Ma non mi sarei mai aspettato. Siamo grati al club che mi hanno dato un’opportunità straordinaria. No”.
Questa squadra non ha mai festeggiato così…
“Sono contento che non ci sia mai stata una festa così. C’è un gran rapporto e molto hanno fatto due anni di digiuno in campionato. Ho cercato di essere me stesso. Faccio questo mestiere da 40 anni. Se si cerca di essere qualcosa di diverso da se stessi non funzioni. Io ho portato un po’ di pragmatismo e di concretezza e anche un rapporto molto diretto con le ragazze, i collaboratori. Penso di essere apprezzato per quello, dico quello che penso. C’è un rapporto con tutti di grande rispetto”.
La squadra ha sposato la sua filosofia di calcio…
“Portare qualcosa di nuovo fa piacere, non avrei mai potuto farlo se non avessi trovato grande responsabilità nelle ragazze. Non è il mio calcio. Il calcio è calcio di tutti, ci sono delle interpretazioni. Questo modo di giocare è molto dispendioso, abbiamo trovato dei compromessi nei momenti di difficoltà. Cambiare modo di giocare era un modo per raggiungere i nostri obiettivi e superare le difficoltà. Margine di miglioramento c’è sempre, io stesso ho imparato tanto in questa stagione. Ho adattato alcune situazioni in campo. Quello che funziona oggi nel calcio molto spesso non funziona domani”.
Vuole ringraziare qualcuno?
“Siamo riusciti a fare tutto ciò grazie alla disponibilità delle ragazze. Abbiamo avuto dei meriti ma senza di loro non avremmo raggiunto l’obiettivo”.
Adesso arriva la Coppa Italia…
“È una partita secca, qualcosa di diverso rispetto al campionato. Avrà una storia a sé. Per noi ha lo stesso valore del campionato. Ci siamo arrivati con fatica perché abbiamo avuto dei momenti molto difficili verso la finale. Ce la siamo sudata e faremo tutto il possibile per vincerla, ma fatecela godere almeno oggi e domani”.
Come descriverebbe questa stagione?
“Impensabile. Non sono dall’inizio dell’anno ma per il mio percorso che ho avuto personalmente”.
Sul mercato invernale?
“Caruso è una giocatrice importante che ha avuto un’opportunità importante. Vogliamo persone che siano stra-felici di essere a Vinovo, Arianna lo ha fatto fino all’ultimo giorno con noi. Siamo intervenuti sul mercato con un lavoro pazzesco. Fare mercato a gennaio è complicatissimo. Mettere negli ingranaggi qualcosa di nuovo era difficile. Siamo stati bravi nel fare scouting, ho avallato queste scelte. Abbiamo sempre lavorato con il club e ci siamo immedesimati nello spirito Juve e sono giocatrici importanti in ottica futura ed europea”.