Cellino: "Ho fatto del calcio una professione. Non penso che Cistana lasci Brescia, non intendo venderlo"
Il presidente del Brescia Massimo Cellino ha rilasciato un'intervista ai microfoni di ILovePalermoCalcio.com. Di seguito alcune dichiarazioni: "Debutto con il Palermo? Si affronteranno due squadre che possono ambire alla promozione in Serie A. Vanto diversi amici a Palermo e nutro grande affetto per i colori rosanero fin dai tempi della presidenza Ferrara. In merito alla data della partita, mi sento di dire che sarebbe meglio giocare di venerdì sera".
Pensa che il suo Brescia possa giocarsela alla pari con il Palermo?
"Se nel calcio si guardasse solo ai soldi, vincerebbe sempre il Palermo considerata la potenza dei nuovi proprietari. Per fortuna invece contano anche capacità, impegno e dedizione. A Brescia c’è un italiano al comando, volendo scherzare, a Palermo sono stati conquistati da uno straniero (ride, ndr)".
Le hanno fatto piacere le parole di elogio del Presidente Balata nei suoi confronti?
"Ha fatto un ritratto dei fatti reali. Sono da diversi anni del calcio e ne ho fatto una professione. Del resto, a meno di patrimoni smisurati, gestire una squadra di calcio come se fosse un hobby è una missione impossibile".
Come vede il prossimo campionato di Serie B ricco di protagoniste anche provenienti dall’ultima Serie A?
"Protagonisti nel calcio attuale ma non in passato. Salernitana, Sassuolo e Frosinone non lo erano quando giocavo con il mio Cagliari contro il Palermo nella massima serie. Una piazza come quella palermitana, nella quale i tifosi gremiscono lo stadio, merita tanto impegno. Il calore che si avverte nelle isole è diverso, rispetto ad esempio allo scetticismo dei bresciani sempre un po’ restii. Detto questo, il campionato cadetto sarà più equilibrato di quello dell’anno scorso. Spero però che si stia attenti a certi aspetti".
Cosa intende Presidente?
"Mi riferisco all’importanza di far rispettare le regole. Ci sono società che invece di pagare le imposte, vanno a fare i concordati fallimentari o che non pagano l’erario e poi acquistano i calciatori, risultando concorrenti sul campo. Questa roba deve finire in Italia ed è una grossa responsabilità per la nostra Federazione, che deve eseguire i giusti controlli. Se le cose non cambiano il calcio in Italia sarà finito, e sarò il primo ad andarmene. Sono stufo di vedere gente che va in tribunale e che poi il giorno dopo si trova a comprare calciatori con stipendi che non onorerà mai".
Cistana gode della corte di diverse squadre in Serie A. Può partire?
"In questo momento, al netto di novità, a Brescia abbiamo completato il 99% della squadra. Lo ritengo un vantaggio nell’ottica delle basi da gettare in ritiro, a differenza ad esempio del Palermo che ad oggi è un cantiere aperto. Detto questo, non penso che Cistana lasci Brescia non intendo venderlo".