Inter-Cagliari, storie di rivalità e di intrecci di mercato

Quella tra Inter e Cagliari è una sfida che riporta alla mente una storia lunga decenni fatta di incroci, tra società, dirigenze e giocatori. La famiglia Moratti, da anni legata professionalmente alla Sardegna, ha "partecipato" alla crescita della squadra rossoblù, specie di quel magico undici che vinse lo scudetto nel 1970. Grandi affari, dunque, cui beneficiarono entrambe sotto l'aspetto finanziario, ma anche strettamente tecnico:
GLI ANNI DELLO SCUDETTO. Nel 1969 il presidente rossoblù Andrea Arrica, soprannominato "la volpe", soffiò in un solo colpo all'Inter ben tre giocatori: Angelo Domenghini, Sandro Gori, e Cesare Poli. Roberto Boninsegna e la bella somma di 280 milioni furono il "bottino" di Italo Allodi, all'epoca uomo di fiducia del presidente meneghino Ivanhoe Fraizzoli. Nell'estate del 1970, appena vinto lo scudetto, lo stesso Arrica bussò nuovamente alla dirigenza nerazzurra per chiedere l'ultra trentenne Luis Suarez Miramontes, giocatore reputato importante per affrontare la Coppa dei Campioni, ma stavolta ricevette un sonoro "no". Lo stesso attaccante spagnolo, diventato poi allenatore del Cagliari qualche anno più tardi, dichiarerà di essersi pentito di non essere sbarcato in Sardegna.
GIANLUCA FESTA. Dopo aver partecipato alla rinascita del Cagliari di fine anni 80, ed essere stato premiato come migliore difensore centrale della stagione 92/93, il buon Gianluca Festa passò dal Cagliari all'Inter per la sonante cifra di 9 miliardi. Denaro freschissimo per le casse rossoblù, la cui dirigenza resistette alle pressioni nerazzurre che insistevano per inserire nell'affare Darko Pancev e Salvatore Schillaci, al fine di abbattere quasi del tutto la parte economica.
SCAMBIO TRA BOMBER. Fu un estate 2007 molto calda, e non solo sul piano climatico. David Suazo, attaccante ambitissimo, si promette al presidente Moratti. L'affare tarda a concretizzarsi e Adriano Galliani, ad del Milan e molto amico di Cellino, tenta il clamoroso blitz. Ma lo stesso Suazo disse no, desiderando onorare la parola data al presidente nerazzurro. Ergo, l'honduregno passa all'Inter per la cifra di 18 milioni di euro, più il cartellino di Robert Acquafresca, che a Cagliari vivrà le stagioni più belle della sua carriera.
UN TRIO DI METEORE. Nella sfortunata stagione 2014/2015 il Cagliari della nuova presidenza Giulini, ex azionista proprio dell'Inter, ingaggia tre elementi dalla società meneghina, uno per reparto: Simone Benedetti, Lorenzo Crisetig e Samuele Longo. Il loro rendimento non fu positivo e verranno ricordati come meteore passate per l'isola.
IL TALENTO SARDO. Parliamo, ovviamente di Nicolò Barella, prodotto made in Sardinia che l'Inter ha strappato ad una folta concorrenza nell'estate del 2019. Tanti, tantissimi soldi per uno dei centrocampisti migliori del Bel Paese, decisivo sia nella sua squadra di club, che in Nazionale. E che presto diventerà pure capitano dei meneghini.
NAINGGOLAN E GODIN. Affari delle ultime stagioni, utili specie per alleggerire il monte ingaggi della società nerazzurra. Se il belga ha avuto una certa influenza sulle sorti della squadra rossoblù, l'uruguaiano, al momento, non ha di certo entusiasmato.