Roma, Mancini: "Prima di Ranieri ero triste e malinconico. Ci voleva lui per ridarci serenità"
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Gianluca Mancini, difensore della Roma, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport alla vigilia della partita contro il Porto, valida per il ritorno dei playoff di Europa League dopo l'1-1 dell'andata, parlando del suo ruolo in campo: "Sono abituato a giocare da centrale e da centro-destra, sicuramente però qualcosa cambia. A destra posso essere più aggressivo, fare qualche cross, spingermi in avanti, mentre da centrale devo leggere i movimenti dell'attaccante, stare più in posizione e devo anche essere più attento perché un errore potrebbe spalancare la porta al centravanti".
Che cosa rappresenta la sfida dell'Olimpico?
"La partita di domani è importante, rappresenta un passaggio agli ottavi. Negli ultimi anni in questo periodo abbiamo fatto varie volte dei dentro o fuori, sono sempre state gare difficili, ma siamo pronti e preparati per affrontare il match"
Come mai a Porto è andato dall'arbitro a mostrare lo stemma della Roma?
"È stato un siparietto tra me e l'arbitro. Avevo visto i due falli e le ammonizioni, loro invece non erano ancora stati ammoniti e in quel momento mi è uscito spontaneo andare da lui e chiedere rispetto per la Roma perché la circondano tifosi fantastici, ma anche per noi stessi, che eravamo in campo a lottare e combattere. Non era una mancanza di rispetto verso l'arbitro".
Ha detto che con l'arrivo di Ranieri si è rilassato. Prima era in tensione?
"Prima dell'arrivo del mister, le due settimane precedenti i risultati non stavano vedendo e quando è così per noi calciatori è difficile. Davamo il massimo in campo, l'ambiente era quello che era e mi portavo questa tristezza, questa malinconia, questo mal di stomaco a Trigoria e nella mia vita privata. Quando è arrivato il mister mi sono rilassato, il mio corpo lo ha fatto da solo. Lui ha questa cosa di parlare, spiegare con tutta la sua calma, anche se quando si arrabbia, si arrabbia (ride, ndr). Ci voleva quella cosa lì per portare serenità a un gruppo che è forte e ne aveva veramente bisogno