Marani: "Serie C da sempre il serbatoio dei giovani dei club di A e B“
All'uscita dell'assemblea FIGC che ha deciso il cambio dello Statuto Federale, il presidente della Lega Pro Matteo Marani ha parlato alla stampa presente. Queste le sue parole raccolte da TMW:
"Siamo in un punto storicamente difficilissimo per il nostro calcio, ho usato un'espressione dura per ricordare a tutti che non abbiamo partecipato agli ultimi due Mondiali e che all'Europeo siamo usciti con la Svizzera. Questa è una responsabilità che riguarda tutti, spesso si pensa che questo tema è solo di una parte di calcio, quando la nazionale soffre, fa fatica tutto il movimento: tutte le serie, tutte le leghe e quindi diventa un problema di tutti quanti. Se a questo aggiungiamo le difficoltà economiche del nostro mondo, allora è meglio cercare di uscire insieme da questa situazione".
La Lega Pro ha pagato dazio
"La Serie A ha avuto un approccio che non è stato tipico di queste situazioni: abbiamo cercato di essere costruttivi, abbiamo dato la nostra disponibilità a rivedere questa cosa dei pesi e delle percentuali, perché non sono queste cose che fanno la forza di una lega. La forza di una lega sono le idee, le idee per il futuro, il progetto ed i giovani. Noi oggi dobbiamo parlare di giovani uomini e di giovani donne, abbiamo bisogno di portare un po' di aria fresca. Credo che ogni organismo abbia bisogno di rigenerarsi, quindi è importante formare la classe dirigente"
Ci saranno altre seconde squadre in Serie C?
Intanto ricordo che questa decisione fu presa all'epoca dalla federazione, noi abbiamo cercato di costruire insieme. Grande merito va ai presidenti di Serie C, che non si sono chiusi in una trincea accettando questa proposta, sempre nel rispetto delle squadre che fanno parte della Serie. Al di là delle seconde squadre, nei club di Serie C si valorizzano i giovani anche dei club di Serie A. Quando la A e la B ragionano in relazione alla Serie C, devono ricordare che noi siamo il serbatoio dei loro giovani e del calcio italiano. Il grande calcio italiani ha sempre avuto le sue radici in Serie C, penso a Roberto Baggio, Gianfranco Zola e Gigi Riva, ai campioni del mondo del 1982 e del 2006. La Serie C è sempre stata una grande serra per il calcio italiano".
Sta pensando ad una candidatura per la presidenza?
"No, io sono molto concentrato sulla Serie C. Io in questo momento sono prestato alle istituzioni, lo faccio con gioia e con piacere, non senza delle difficoltà, perché ovviamente ogni incarico si porta dietro delle complessità. Le istituzioni si servono e non si utilizzano, siamo tutti a disposizione delle istituzioni".
Casini ha detto che la Serie A che si sta difendendo e non sta attaccando
"Io cercherei di abbassare un po' i toni. La Serie A è importantissimi, è il motore del nostro mondo, noi abbiamo accettato di rivedere la nostra posizione e di dare un consigliere in più alla Serie A l'abbiamo fatto affinché la Serie A possa prendersi quello spazio di cui necessita per essere anche competitiva a livello internazionale. Al tempo stesso però davanti a questa nostra disponibilità ci deve essere il riconoscimento da parte della Serie A e di tutte le altre componenti al ruolo fondamentale che la Serie C svolge, soprattutto per quel che riguarda i giovani. Noi abbiamo varato pochi mesi fa la riforma Zola per la valorizzazione dei settori giovanili. Quello che noi chiediamo è una situazione di responsabilità di tutti rispetto ai settori giovanili".