Esclusiva TC - Stefano Guberti si racconta

Tra i nuovi volti della serie A della prossima stagione, molte aspettative gravitano attorno a Stefano Guberti. Protagonista nel recente ritorno in serie A del Bari, è approdato questa estate alla Roma. TuttoCagliari.net lo ha raggiunto in esclusiva nel ritiro di Riscone di Brunico dove si prepara con i nuovi compagni la prossima stagione, agli ordini di mister Spalletti.
È cresciuto calcisticamente nell’isola. Quali sono stati i suoi maestri?
“Prima di scoprire il calcio giocavo a pallamano. Poi, a quindici anni, sono entrato nella squadra del mio paese, il Villamassargia dove ho giocato per due stagioni. Sono poi passato all’Asseminese e a diciotto anni ho contribuito al salto di categoria in Promozione. Dopo l’esperienza con l’Asseminese è arrivata la chiamata dalla Torres, dove ho terminato la mia crescita a livello giovanile. La prima esperienza tra i “grandi” è arrivata quando avevo venti anni con la chiamata dell’Alghero in serie D. Ho raggiunto poi il calcio che conta con la Torres in C1 nella stagione 2005/06. In panchina c’era Cuccureddu, e mi diede fiducia e a fine stagione avevo collezionato trenta presenze e tre gol”.
Ancora non aveva trovato quel feeling con la porta che le ha fatto raggiungere il successo a Bari. Diciotto gettoni e nove gol sono un biglietto da visita interessante, soprattutto per un esterno di centrocampo.
“A Bari giocavamo con gli esterni molto alti, e per chi gioca sulla fascia era più facile riuscire ad arrivare alla conclusione”.
In quale ruolo preferisce giocare?
“Preferisco stare alto a sinistra, come nell’ultimo campionato a Bari”.
Da bambino giocava a pallamano, ma ha mai desiderato vestire la maglia rossoblu?
“Il Cagliari l’ho sempre seguito, ma ho vissuto nella provincia di Milano e da bambino sognavo di vestire i colori rossoneri del Milan. Il Cagliari finora l’ho incontrato solo da avversario con l’Ascoli”.
Dopo l’ottima stagione nel campionato cadetto è arrivata puntuale la chiamata da una grande. Come procede l’ambientamento con la nuova realtà?
“Sta procedendo bene, mi trovo molto bene anche con i nuovi compagni. Qui in ritiro a Brunico divido la stanza con Mauro Esposito. L’ho scelto per il suo passato cagliaritano (e qui gli scappa una risata, ndr)".
Nel suo ruolo non ci sono molte alternative nel panorama italiano: verrebbe spontaneo pensare ad un suo futuro in nazionale.
“Pensarci è normale, ma so anche che dovrei vincere la concorrenza di giocatori giovani e importanti, tra cui metto anche Cerci, che sto conoscendo in questi primi giorni di ritiro”.