Joao Pedro: "Cagliari, dopo Venezia non mi hanno fatto parlare. E' stato un colpo duro"

Joao Pedro: "Cagliari, dopo Venezia non mi hanno fatto parlare. E' stato un colpo duro"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 16 aprile 2025, 14:15Primo piano
di Paola Pascalis

Joao Pedro ha parlato della retrocessione del Cagliari a Venezia e del suo addio ai rossoblù nel corso di una lunga intervista concessa a Cronache di Spogliatoio. Queste le sue parole: "Questa è l’altra partita della mia carriera che avrei voluto rigiocare. Tutta la settimana era stata pesante: c’era molta paura, anche se avevamo provato a caricarci al massimo. Andavamo a Venezia per giocarci la vita o la morte. È difficile da spiegare quella sera… dovevamo segnare solo un gol. Non che sia una cosa così facile, ma neanche impossibile. Avrei voluto fare il gol più brutto della storia in quel momento: un tiro svirgolato, una deviazione, qualcosa. All’intervallo, ci avevano detto che la Salernitana era sotto 3-0 contro l’Udinese. Ci siamo guardati: ‘Dai ragazzi, basta un gol. Non importa come o chi. Una palla’. C’abbiamo provato in ogni modo. La stagione è finita lì, ma la retrocessione non è iniziata quella sera a Venezia. Il post è stato duro.

Avevo e ho ancora oggi la responsabilità di quella squadra. Se è mancato qualcosa, è soprattutto colpa mia. Non solo a livello individuale, ma parlo a livello di capacità di trascinare, guidare e aiutare i compagni. In certi momenti non sono stato capace. È stata un’annata pesante: abbiamo sofferto tutto il tempo. Non mi hanno fatto parlare. Questo devo dirlo: non voglio che la gente pensi che io non abbia voluto metterci la faccia. Da quel momento, poi, mi sono chiuso tanto. Sono umano anch’io. È stato un colpo duro, un silenzio pesante fino praticamente all’annuncio del mio addio. Non mi pento di nulla, non amo sprecare parole: se dico qualcosa, è perché voglio trasmettere la verità. Capisco che i tifosi lì per lì avrebbero voluto sentire qualcuno… che sarei dovuto essere io! Ho dato veramente tutto quello che avevo a Cagliari: avrei preferito uscire da incapace a livello calcistico piuttosto che come uno che ha abbandonato la squadra in un momento di difficoltà perché non è assolutamente vero. Da fuori possono dire ciò che vogliono, poi basta vedere come ho vissuto ogni partita indossando quella maglia: io e Cagliari abbiamo un rapporto che nessuno potrà mai rovinare. Il finale è stato forse uno dei peggiori possibili, ma da tifoso io direi: ‘sono orgoglioso di avere avuto un calciatore del genere, così attaccato al mio Cagliari’".