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ESCLUSIVA TC - MARCO NEGRI: "La prestazione del Cagliari va analizzata a prescindere dal risultato. Col Napoli si sono viste tante cose buone. L'attacco non funziona quando non riesce a creare occasioni: le punte rossoblù devono solo sbloccarsi"

ESCLUSIVA TC - MARCO NEGRI: "La prestazione del Cagliari va analizzata a prescindere dal risultato. Col Napoli si sono viste tante cose buone. L'attacco non funziona quando non riesce a creare occasioni: le punte rossoblù devono solo sbloccarsi"TUTTOmercatoWEB.com
martedì 17 settembre 2024, 13:51Primo piano
di Matteo Bordiga

Marco Negri, ex attaccante – seppur per un brevissimo periodo – del Cagliari, esamina la sfortunata sfida contro il Napoli di domenica scorsa e, più in generale, si concentra sulle potenzialità della formazione di Davide Nicola, dispensando positività e ottimismo.

Marco, ha visto il match contro i partenopei?

“L’ho seguito in parte. Il Cagliari può recriminare su qualche episodio di quelli che, nel calcio moderno, fanno la differenza: penso alla traversa di Mina e a quella di Marin. Lo 0-4 è una punizione pesante che, però, deve essere assorbita bene: sono sicuro che il tecnico in settimana lavorerà sulla testa dei giocatori, concentrandosi sulle cose positive messe in mostra domenica – e ce ne sono state tante – e lasciando un po’ da parte il risultato. Capisco l’amarezza dei tifosi: perdere 4-0 è sempre frustrante, ma la prestazione tecnica deve essere valutata indipendentemente dal punteggio finale. E le squadre di serie A devono essere abili a resettare immediatamente tutto, sia in caso di vittoria roboante che dopo una sconfitta eclatante. Venerdì ci sarà da affrontare un Empoli in salute e molto solido, che è stato capace di lasciare la Juventus a bocca asciutta. E i punti varranno doppio, trattandosi di uno scontro diretto per il mantenimento della categoria.”

A suo avviso cosa è mancato, finora, a questo Cagliari? Il dato più evidente è quello relativo alle reti segnate: appena una in quattro giornate. È dalla cintola in su che il rendimento dei rossoblù deve preoccupare maggiormente il tecnico Nicola?

“Deve preoccupare, direi, fino a un certo punto. La fase offensiva non funziona quando una squadra non riesce quasi mai a creare significative occasioni da gol. E quando gli attaccanti non fanno il lavoro che devono fare, sia per sé stessi che per il collettivo. Da ex centravanti io so perfettamente che ci sono periodi in cui voli sulle ali dell’entusiasmo e ogni mezzo pallone ricevuto in area lo trasformi in gol; e poi ci sono periodi in cui segnare, fosse anche con le mani, diventa un’impresa titanica.

Bisogna continuare a lavorare con fiducia, consapevoli del fatto che nel calcio i centimetri possono cambiare l’andamento di un’intera stagione: un attaccante che trova il gol e riesce improvvisamente a sbloccarsi poi magari azzecca un filotto di partite in cui segna delle reti decisive. Del resto il Cagliari non è una squadra che produce poco, che non sa cosa fare in campo o che approccia le partite in modo rinunciatario o ultradifensivo: anzi, direi tutt’altro. E poi mancano ben trentaquattro partite alla fine della stagione: c’è tutto il tempo per ritrovare la via del gol e, con essa, convinzione e fiducia nei propri mezzi. Chiaramente il campionato del Cagliari passerà dai piedi e dalla testa degli attaccanti, che dovranno necessariamente garantire determinati numeri. Senza i gol non si vincono le partite.”