Esclusive TC

ESCLUSIVA TC - GIUSEPPE BELLINI: "Cagliari, il problema non è solo l'attacco: è anche il centrocampo che non riesce a produrre gioco. La tattica dei lanci lunghi? Ha senso solo se i mediani salgono compatti ad aggredire le seconde palle..."

ESCLUSIVA TC - GIUSEPPE BELLINI: "Cagliari, il problema non è solo l'attacco: è anche il centrocampo che non riesce a produrre gioco. La tattica dei lanci lunghi? Ha senso solo se i mediani salgono compatti ad aggredire le seconde palle..."
Oggi alle 16:30Primo piano
di Matteo Bordiga

Anche Giuseppe Bellini, grande ex rossoblù che ha vestito la maglia coi quattro mori tra la seconda metà degli anni Settanta e la prima metà degli anni Ottanta, esprime viva preoccupazione per l’andamento in campionato del Cagliari. I problemi principali dell’undici di Nicola, per l’ex centrocampista romano, risiedono nelle evidenti lacune manifestate a centrocampo e in attacco.

Giuseppe, come spiega una partenza così negativa del Cagliari in serie A? Appena due punti in cinque partite (di cui quattro in casa) sono davvero un magro bottino…

“Il problema principale è sicuramente in attacco: è un dato di fatto che non segniamo. Ma è una questione annosa che si trascina dalla passata stagione. In generale avevamo iniziato bene pareggiando contro la Roma, ma poi ci siamo lasciati andare. Francamente il giudizio riguardo l’ultima partita con l’Empoli è totalmente negativo: il Cagliari sembrava proprio un’altra squadra rispetto a quella vista in precedenza. Specialmente nel secondo tempo i toscani ci hanno surclassato in tutto.

Tornando alla questione-attacco, non riusciamo a trovare un bomber che ci possa garantire quei 10-15 gol all’anno che porterebbero in dote preziosi punti in classifica.”

Ma secondo lei la sterilità offensiva del Cagliari è dovuta più all’incapacità del centrocampo di rifornire adeguatamente gli attaccanti o alla scarsa mira sotto rete degli attaccanti stessi?

“Si tratta di due concause. Se il centrocampo non gira di palloni in avanti ne arrivano pochi, e gli attaccanti fanno fatica a costruirsi opportunità da rete. Per quello che ho visto io noi abbiamo enormi difficoltà proprio a centrocampo: manca proprio la capacità di creare gioco, di tessere la manovra. E tutta la squadra, naturalmente, ne risente. L’idea di adottare i lanci lunghi dalle retrovie non ha prodotto risultati anche perché non eravamo pronti e reattivi sulle seconde palle: i nostri avversari ci anticipavano e arrivavano sempre prima di noi. Se vuoi provare a giocare con i lanci lunghi i tuoi centrocampisti devono accorciare in avanti ed essere estremamente aggressivi sulle ribattute. Ma con l’Empoli non si è visto niente di tutto questo.”

La prossima gara vedrà il Cagliari impegnato al Tardini contro il Parma, un avversario in salute e alfiere di un calcio arrembante. Con che atteggiamento i rossoblù dovranno affrontare i ducali?

“Bisognerà essere compatti e corti, senza commettere errori tattici o tecnici. E dovremo essere bravi a pressare i gialloblù: oggigiorno, se li lasci giocare, gli avversari non ti fanno più toccar palla. Occorrerà avere un atteggiamento aggressivo e attaccare i portatori di palla emiliani fin dalla loro prima costruzione dal basso. Del resto, se noi restiamo in attesa e assumiamo un atteggiamento passivo andiamo costantemente in affanno.”