Corsera - Scuffet: "A Cagliari il mio momento migliore. Il no all’Atletico, poi la panchina. Rialzarsi è dura, ma sono orgoglioso del mio percorso"

Corsera - Scuffet: "A Cagliari il mio momento migliore. Il no all’Atletico, poi la panchina. Rialzarsi è dura, ma sono orgoglioso del mio percorso"TUTTOmercatoWEB.com
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mercoledì 16 ottobre 2024, 08:00Primo piano
di Redazione TuttoCagliari

Il portiere del Cagliari Simone Scuffet ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera 

Come gli fa notare Paolo Tomaselli, il portiere rossobù più il baby fenomeno che rifiutò l’Atletico per fare la maturità- "Se sdesso a 28 anni nel Cagliari mi sento un portiere maturo? Sì, l’esperienza ti aiuta a gestire le situazioni: se prendi ogni cosa nel modo giusto, la affronti molto meglio. Come andò la famosa maturità in ragioneria che feci quando sono esploso? Bene, presi 72/100: nonostante tante cose dette e scritte, ci tengo a dire che la scuola l’ho finita perché era giusto. Ma non ha mai influito nelle scelte della carriera".

Sul suo percorso: "Ci sono stati dei momenti in cui speravo di trovare più continuità e di avere occasioni che non sono arrivate. Dentro di me c’è sempre stata voglia di lavorare per ottenere qualcosa in più e dimostrare che gli altri, come a Udine, si stavano sbagliando. Anche per questo ho fatto scelte che sono state considerate in modo negativo, come quella di ripartire da Cipro. Ma quell’esperienza mi ha dato tanto. Ho ricominciato un po’ da zero e per ritrovare continuità e fiducia»."

Sul no all'Atletico: "Se posso essere intervistato senza nominare il mio rifiuto all’Atletico? Spero che un giorno si riesca. È stata una scelta particolare, volevo continuare il mio percorso a Udine e il giudizio degli altri è stato condizionato dal fatto che l’anno dopo sono rimasto in panchina. Ma in quel momento lì non si poteva sapere. L’etichetta di quel rifiuto le ha pesato? Più per gli altri che per me. Ma non posso dire che un ragazzo di 17-18 anni viva queste cose a cuor leggero. Non tutti avrebbero fatto le scelte che ho fatto. Ma sono orgoglioso del percorso che mi ha portato qui e spero di migliorarlo ancora. Nella vita se uno fa le cose seriamente prima o poi arriva a raccogliere i risultati. Però c’è una condizione. Quale? Non bisogna mollare mai, non bisogna tirarsi indietro neanche un giorno, perché una parata, un allenamento, una partita possono cambiarti la carriera".

Sull'avventura al Cagliari: "A Cagliari è il mio momento migliore? Sì, ma già in Romania mi sentivo molto bene. Tornare ad essere un portiere di A, non perché volessi tornare in Italia ma per il livello del gioco, era quello che volevo".