Vittorio Sanna: "La Sardegna ama Ranieri per i risultati ottenuti, non per le parole di facciata"

Vittorio Sanna: "La Sardegna ama Ranieri per i risultati ottenuti, non per le parole di facciata"TUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 13:30News
di Vittorio Arba

Il giornalista Vittorio Sanna, tramite il proprio canale Youtube, ha commentato il ritorno di Claudio Ranieri alla Roma. Le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net: "A Cagliari, in cinque anni, ha ottenuto tre promozioni e due salvezze, tanto da essere celebrato e osannato. Il suo è un servizio straordinario, frutto di un lavoro che non è solo passione, ma che comporta talvolta anche dei rischi. Sulla base di questi sacrifici, la prestazione ha un prezzo. Claudio Ranieri è un professionista serio, che ama il suo lavoro e ha costruito una posizione solida sul mercato. È consapevole del valore del suo impegno, e la sua volontà di affrontare sempre nuove sfide è assolutamente comprensibile e coerente con la logica dello sport. Ora, con la Roma, affronta una nuova sfida. A Cagliari aveva rischiato molto, riflettendo a lungo prima di accettare: poteva mettere in pericolo la sua immagine del passato, a cui tiene molto. L’immagine è un punto forte del suo essere allenatore: dove passa, lascia cuori infranti, anche quando i risultati non arrivano. Alla fine, ha conquistato il massimo, sudando freddo negli ultimi mesi, desiderando solo liberarsi dal pericolo di un fallimento, riuscendo ad ottenere il massimo risultato per il rotto della cuffia, evitando il fallimento. Tuttavia, aveva già deciso di lasciare, programmando attentamente la sua uscita di scena: aveva infatti annunciato in anticipo che non ci sarebbe stato un terzo anno. Si parlava di una possibile esperienza in Nazionale, persino in quella italiana, un’idea suggerita anche dai media, ma tradire Cagliari era fuori discussione. Se Spalletti avesse lasciato, Ranieri sarebbe stato pronto per questa straordinaria opportunità, senza deludere nessuno. Tutti questi piani sono legittimi, così come è legittimo oggi andare alla Roma.

L'unica nota stonata è il copione, il ruolo che il mondo del calcio recita perché così chiede l'etichetta. Nessuno si sarebbe aspettato che Ranieri smettesse dopo l’avventura cagliaritana, un’autentica avventura, forse la più rischiosa della sua carriera. L’etichetta è quella stessa logica che spiegò Ibrahimovic quando, al suo arrivo al Barcellona dopo l’esperienza italiana, baciò la maglia durante la presentazione: era un gesto richiesto per accontentare i tifosi. Allo stesso modo, Ranieri ha caricato il suo addio di passione, ma non era necessario. Ranieri cura con particolare attenzione il legame con le squadre per cui lavora, sa cogliere ogni occasione, sa dove andare, con chi apparire, quali corde suonare. È un maestro anche in questo. Tuttavia, non deve aspettarsi che tutti credano ciecamente a ogni cosa: fa parte del lato teatrale e drammatico del calcio. Non deve temere di essere compreso fino in fondo, anche in ciò che va oltre il sentimento. Ama Cagliari e la Sardegna, e su questo non c’è dubbio, perché la Sardegna lo ama smisuratamente. Non lo ama per le dichiarazioni di facciata, ma per ciò che ha ottenuto e per il modo in cui si è comportato, da vero professionista della passione. Ora è alla Roma, un altro amore, e anche un’altra sfida, con un ingaggio proporzionato alla difficoltà dell’impresa. In bocca al lupo, Mister, anche da parte di chi ha il difficile compito di non credere ciecamente ai facili amori del calcio, ma ha il grande vantaggio di aver conosciuto l’amore autentico con gli eroi di solo colore rossoblù. Grazie ancora per il servizio reso a Cagliari in questi cinque anni".