"La morte non è uguale per tutti": Palermo e Cavese striscioni choc delle tifoserie

"La morte non è uguale per tutti": Palermo e Cavese striscioni choc delle tifoserie
foto ANSA
© foto di ANSA
sabato 26 ottobre 2024, 22:15News
di Giancarlo Cornacchia
fonte ANSA

(ANSA) - ROMA, 26 OTT - E' protesta contro le istituzioni calcistiche da parte di alcune tifoserie per il mancato rinvio di Foggia-Catania nello scorso turno di campionato di serie C e la decisione, a proposito degli altri incontri di quella giornata, di non dedicare un minuto di silenzio in memoria dei tre tifosi dei rossoneri pugliesi morti in un incidente al rientro dalla trasferta di Potenza. Così sia a Palermo in occasione della partita fra i rosanero e la Reggiana, che a Cava de' Tirreni , prima della sfida tra Cavese e Potenza, in curva è comparso uno striscione con la scritta "13-10-2024 - La morte non è uguale per tutti!". Sulla vicenda ha preso posizione anche il tecnico del Foggia Ezio Capuano, alla vigilia del match contro il Sorrento. "Non c'è ombra di dubbio. Foggia-Catania era una partita da non giocare - le sue parole -: 48 ore prima c'erano stati dei funerali con dodicimila persone, dove l'Italia calcistica e il mondo ultras avevano pianto. Abbiamo subito uno choc che ci porteremo per tutto l'anno: non è facile andare avanti, lavorare, anche se tanti pensano che la vita è una giostra.

Purtroppo lo è. La cosa vergognosa è stata quella di far giocare questa partita, che non andava mai giocata, era un fatto doveroso, e chi ha fatto svolgere questo confronto deve avere la dignità di vergognarsi". "Qualche settimana prima - ha detto ancora Capuano - era stata spostata una partita, Carpi-Milan Futuro, perché due ragazzi erano in nazionale, qui c'era una tragedia. La cosa più vergognosa, che mi vergogno anche a commentare, è il fatto che non sia stato imposto un minuto di raccoglimento quanto meno sui campi di C". "Quindi la vergogna non ha limiti, io mi assumo le responsabilità di ciò che dico non come allenatore o tesserato del Foggia ma come uomo", ha concluso Capuano. (ANSA).