Davide Astori, un signore fino in fondo
Davide Astori non farà parte degli azzurri che andranno all'Europeo di Polonia e Ucraina. Una notizia triste per la famiglia rossoblù, che però non sorprende più di tanto. Diciamocela tutta: tra Astori e la Nazionale Italiana non è mai sbocciato l'amore. O forse è sempre stato un amore a senso unico, non corrisposto. Il centrale del Cagliari è da 3 anni uno dei migliori difensori d'Italia. Il suo rendimento è sotto gli occhi di tutti e i tanti interessi per le sue prestazioni ne sono una prova lampante.
Dopo Cossu, convocato ai mondiali come riserva da Lippi e poi appiedato a pochi giorni dall'esordio mondiale, è il turno della delusione di Astori. Una situazione simile che ha come punto in comune la maglia del Cagliari. Astori ha preso parte a quasi tutte le convocazioni degli ultimi due anni. E in tutte è finito puntualmente in tribuna oppure a scaldare la panchina. Gli sono stati sempre preferiti i vari Chiellini, Bonucci, Barzagli, Gamberini, Gastaldello, Criscito, Ogbonna e via discorrendo. Poi il giorno dell'esordio, amichevole con l'Ucraina, arriva un cartellino rosso assurdo che lo manda sotto la doccia senza nemmeno la gioia di gustarsi fino in fondo la prima maglia azzurra.
Ora la cocente delusione del taglio dai 23 dell'Europeo. Una cosa inspiegabile per chi segue ogni domenica le prestazioni di Astori. E sono tanti gli attestati di stima che arrivano a Davide sul suo profilo Twitter. Non solo da tifosi del Cagliari ma anche da tantissimi tifosi di altre squadre, quindi neutrali e non condizionati nel giudizio.
Qualcuno prova a giustificare l'esclusione del numero 13 del Cagliari dicendo che manca di esperienza internazionale. L'avrebbe invece Angelo Ogbonna, centrale del Torino, che gioca da qualche stagione in serie B?
In tutto questo Davide, per ora, non commenta. Lui non è abituato a polemizzare, anzi. Ha sempre ringraziato il ct Prandelli per le opportunità e ha sempre accolto con gioia le convocazioni nonostante puntualmente dovesse guardare i compagni giocare senza poter scendere in campo. Un signore fino in fondo.
E allora speriamo che il Cagliari lo trattenga, che il presidente Cellino non ceda ai corteggiamenti dei grandi club. Forse pensarla così è un po' da egoisti. Forse è giunto il momento per Davide di provare a cimentarsi ad alti livelli in qualche club che lotti per traguardi prestigiosi e che gli dia la visibilità per arrivare in Nazionale, magari ai Mondiali del 2014. Se lui decidesse di restare in rossoblù però non dispiacerebbe a nessuno. Potrebbe dimostrare a tutti che anche in club non di prima fascia si può giocare ad alti livelli. Chissà, il tempo sarà galantuomo. Forse ha ragione Radja Nainggolan, che dal suo profilo Twitter scrive all'amico e compagno "Non capisco veramente. Ma va bene. Sai come funziona. Giochi a Cagliari e per loro devi giocare la Champions League. Mi spiace". Chiaro, sintetico e sincero.