Da Francescoli a Cabrera, quando il gol parla uruguayano

Da Francescoli a Cabrera, quando il gol parla uruguayanoTUTTOmercatoWEB.com
lunedì 26 agosto 2013, 09:50News
di Federico Ventagliò

Il connubio Montevideo-Sardegna è storicamente fecondo. Legge ribadita ieri da Matias Cabrera. Seppur a Bergamo, già l'Atalanta era stata infilata da un uruguagio: l'ultimo successo sardo in terra orobica è timbrato da Pepe Herrera ventidue anni fa. Insieme a questi, il neopromosso Cagliari annovera tra le sue fila El flaco Enzo Francescoli e Daniel Fonseca. Per il Principe saranno diciassette totali le reti rossoblù. Curiosità: con la maglia della Celeste ne ha realizzate l'identica cifra. Meritano di essere citati i gol contro Milan, Napoli e Fiorentina. Col gioiello contro la Sampdoria, Campione d'Italia in carica. Pensi Fonseca e ti viene subito in mente la doppietta di Genova, il primo pallonetto al palo lontano, il secondo rovesciata acrobatica su cross basso di Ivo Pulga. E ancora, la sua magistrale punizione al Dall'Ara contro il Bologna. Sempre in tema di punizioni, troviamo ancora Herrera protagonista all'Olimpico sponda biancoceleste, con un Cagliari corsaro nel 1991. Passano otto anni, ed è Fabian “Cucciolo” O'Neill su punizione a beffare Mazzantini, giocando di sponda con il palo, per un autentico colpo da biliardino. Sabato trenta novembre '96 già Fabian beffa Pagliuca su punizione in Inter-Cagliari 2-2. Stagione nella quale realizza cinque reti: vittime il Bologna e la Fiorentina. E , dulcis in findo, la Roma. Una doppietta non qualsiasi. É quella del 4-3 contro i giallorossi, dove realizza il provvisorio 2-2 allo scadere del primo tempo, e al Novantesimo in punto il definitivo 4-3.

Poi Sa Pibinca. Dario Silva è rimasto profondamente nel cuore dei tifosi. Aveva un legame privilegiato con lo Stadio Bentegodi. Dove segna due volte contro il Verona e due volte contro il Chievo. Spettacolare la sua rovesciata a Castel di Sangro. Cervone non avrà dimenticato la sua sforbiciata in Cagliari-Roma del '97. Cosi come Toldo il gol col quale lo ha irriso quella notte del 4-1 alla Fiorentina: sombrero a scavalcarlo, scivolata a seguire per infilare nella porta incustodita. Fino ad arrivare ai primi anni Duemila. Forse a Lopez saranno venuti ieri in mente i suoi gol all'Inter in Coppa Italia, al Livorno nella nebbia di Tempio Pausania, al Siena, alla Triestina. E quello al San Paolo contro il Napoli in quel 2-2 vietato a chi soffre di cuore. E poi il Guerriero. Abe segna nei 3-3 contro Livorno e Atalanta. La capocciata nella notturna vittoriosa contro il Parma. L'apertura delle marcature nei fuochi d'artificio contro il Palermo nella Serie B 2004: fu lui su punizione di Zola a correggere in rete di testa il gol dell' uno a zero in quel memorabile 3-2. Uruguay e Sardegna: storia di un binomio inscindibile, fatto di Maghi e Maestri, Principi e Guerrieri. E di gol.