Pedullà: "Il Cagliari aspetta Caprile. L’ultima notte di Fonseca neanche in Serie C"
L'esperto di mercato, Alfredo Pedullà, nel suo editoriale di Capodanno per Sportitalia.com ha parlato dell'avvicendamento sulla panchina del Milan e delle calde trattative di calciomercato. Le sue considerazioni:
"Adesso ci vogliono convincere che l’hanno preso perché è un duro, eppure hanno fatto del Milan una scatoletta ingombrante: equivoci, omissioni e zero programmazione. Il duro sarebbe Sergio Conceicao, già perché c’era bisogno di simile svolta al tramonto del 2024 e non di una sana tappa di riavvicinamento alla gloria che fu. Il giornalismo di regime mai lo ammetterà, eppure ci sono fatti e testimoni: il Milan ha cercato fino all’ultimo di convincere Maurizio Sarri non soltanto nella giornata di venerdì 27 ma anche nelle ore successive. Gli avevano offerto lo stesso contratto fittizio firmato da Conceicao, fittizio perché il 2026 può essere carta straccia se il club deciderà di impugnare una clausola unilaterale a fine stagione. Sarri aveva chiesto 18 mesi garantiti, scadenza 30 giugno 2026, e rinnovo automatico in caso di qualificazione Champions. Onesta interpretazione di chi non lavora tanto per timbrare il cartellino, piuttosto mettendoci cuore, idee e non superficialità. Al no di Sarri hanno reso operativo Conceicao (come svelato da Gianluigi Longari, seguito dagli artisti del copia-incolla) che aveva detto sì da tempo ed è padronissimo di firmare per due settimane o dieci giorni. Di sicuro è un allenatore con buone idee, soltanto se avesse quel minimo garantito che serve in questi casi: preparazione estiva, conoscenza dell’organico e incidenza sul mercato. Ma poi ti accorgi come hanno fatto fuori Paulo Fonseca, mandandolo allo sbaraglio in conferenza senza un minimo di assistenza e/o conforto come un dirigente di Serie C avrebbe fatto (le scuse in differita di Ibrahimovic hanno poco senso). Provvedendo poi alla comunicazione dell’esonero quindici o venti minuti dopo, nelle orecchie rimbombavano le parole di un uomo (qui non c’entra o non conta l’allenatore) privato del minimo conforto.
In realtà Paulo Fonseca ha perso il Milan ancor prima di trovarlo. Se vogliamo, la sera di Lazio-Milan a fine agosto, quando Theo Hernandez e Leao gli hanno mancato di rispetto nel famoso cooling break in casa della Lazio. E nessuno della dirigenza ci ha messo la faccia il giorno dopo, anzi hanno pure aggiunto benzina sul fuoco parlando addirittura di “non evento”. Quante volte hanno sbugiardato l’allenatore sostenendo l’esatto contrario in pubblico o in privato? E il giornalismo di regime, sempre collegato da Milanello, a dire “bravo Paolo, sei forte Zlatan, hai ragione Geoffrey, non sbagli un colpo Giorgio”. Non tutti, ci mancherebbe, ma una buona fetta. E se parlavi di Maldini non dovevi permetterti: viva il boss, il capo, il genio, gente che ha reso il Milan una polveriera. Gente che si presenta alla festa dei 125 passando dall’ingresso secondario per evitare fischi e improperi. Gente che si dimentica di invitare Gianni Rivera, una Leggenda vera in mezzo a tanti – improponibili – azzeccagarbugli. Ma fino a quando troveranno la sponda di chi “bravo Paolo, non sbagli un colpo Giorgio”, penseranno davvero di essere sfigati piuttosto che memorizzare un’altra cosa: hanno ridotto il Milan a un club come tanti altri, fuori dal campo prima che dentro.
Il mercato è già bello caldo. Zirkzee, la Juve, i difensori, le mosse del Napoli, la Lazio è in pressing per Fazzini dopo il sondaggio Napoli di qualche settimana fa, la Fiorentina che prenota Folorunsho e Pablo Marí, il Cagliari che aspetta Caprile, gli scambi e le sorprese. Ci saranno tante cose da raccontare. Intanto, fate saltare qualche tappo in più, con gioia e spensieratezza. Vi lascio con l’augurio di un sensazionale 2025. E buona fortuna, soprattutto al signor Sergio Conceicao".