CAGLIARI, GENERAZIONE ZETA
di Vittorio Sanna
Sono nati tra il 1997 e il 2010. È la prima generazione che si è sviluppata potendo godere dell’accesso a Internet sin dall’infanzia, ma non per questo mostra di essere incapace di agire anche in modo reale. Nel Cagliari sono in tanti e in queste prime amichevoli hanno preso subito il dominio della squadra, approfittando anche degli acciacchi della generazione precedente. Gaetano Pio Oristanio, data di nascita 28 settembre 2002. Forza, corsa, tecnica e un pizzico di malizia che da subito hanno fatto capire che il ragazzo non è venuto in Sardegna a pettinare bambole. Dal Cilento, passando dall’Inter, per salire su in Olanda e tornare pronto per fare la serie A. Facile fare i paragoni sotto l’ombrellone ma i primi passi hanno messo in evidenzia una gioventù simile a quella di Alex Del Piero, peso e altezza corrispondono. Il gol contro la Roma Primavera e l’ottimo primo tempo contro la Juventus Under 23. La differenza con gli avversari si è notata malgrado gli anni siano press’a poco gli stessi. Splendida scoperta in tempi cupi in cui Mancosu e Lapadula sono costretti ai box.
Generazione zeta come Zito. Si chiama anche Andrè Sebastiao, cognome Luvumbo, nomignolo “sai che ti zumbo”, due quadricipiti che sembrano querce, e una voglia di spaccare il mondo che trabocca. Nato il 9 marzo, come Joao Pedro, ma del 2002, non è sempre preciso e puntuale. Nemmeno sintonizzato con i compagni, ma se Ranieri trova la modulazione e la frequenza giusta ci sarà da ballare e cantare fino alle prime luci dell’alba. I tre gol contro la prossima generazione di senza colori parlano chiaro.
Soli due esempi, i più evidenti per dire che il Cagliari ha scelto il target giusto. Non millenial disallineati e in confort che guardano alla Sardegna come alla pensione, ma giovani che a sentire qualche coetaneo, vogliono tutto e subito. Come la comunicazione che usano per crescere. Non lunghi discorsi ma due tik tok, per arrivare dappertutto.
Di loro si dice che cerchino la felicità sul lavoro e la sensazione è che sia l’entusiasmo la benzina che consumano, come i bambini fin da piccoli per poi lasciare spazio alla logica. Loro invece, intuito e fantasia, sogni e patatine, pasti veloci e obiettivi chiari. Dovremo abituarci al loro stile, smettendo di sottolineare che non sono come i bambini di una volta. Basta guardare come fila il mondo per capire che non potrebbero nemmeno esserlo, a meno che non li trasferisci in un posto remoto e isolato.
La cosa più sorprendente è quanto vanno d’accordo con Claudio Ranieri. I baby boomer di cui fa parte il tecnico romano sono i nonni che si godono i nipoti. Poche regole ma chiare e totale disponibilità a calarsi nella loro età. Magari sotto il controllo nello spogliatoio di qualche Millenial alla ricerca della stabilità. Garantiti i loro posti, ben vengano i Gen Z che fanno legna o fanno gol. D’altronde da tempo è il loro momento.
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VITTORIO SANNA - Giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari. Autore del libro "La Terra dei Giganti", appena uscito nelle librerie. Un viaggio nella storia dello sport e della relativa statuaria sportiva, dalle prime civiltà ai giorni nostri. Una sezione con i profili degli 88 olimpionici e paralimpici sardi nelle Olimpiadi e Paralimpiadi moderne finora riportati alla luce attraverso un continuo lavoro di ricerca.