Prelec a Nogomania: "Sono un giocatore del Cagliari, ma non mi dispiacerebbe restare qui"

L'attaccante di proprietà del Cagliari, Nik Prelec, ha rilasciato una lunga intervista ai colleghi di Nogomania, toccando diversi argomenti legati al Cagliari: "Il gioco in Austria è diverso da quello in Italia. Lì, lo ammetto, mi sono un po' perso. Ad esempio, a Cagliari l'ultima volta ho giocato come seconda punta, ho corso molto, l'attaccante centrale faceva solo quello che gli interessava. Non ho trovato me stesso. È difficile stabilirsi in Italia, puoi avere un contratto a lungo termine, ma se non gli piaci, ti manderanno di continuo in prestito. Ranieri? È il più grande allenatore della mia carriera, finora. Aiuta tantissimo i giocatori più giovani e si impegna con loro. Non so esattamente cosa abbia visto in me, suppongo di averlo convinto anche con quello, perché ero coraggioso, non avevo paura dei giocatori più grandi. I giocatori esperti in Italia non hanno pietà per i giovani, si arrabbiano se non gliela danno, se sbagliano e così via. Una volta, in allenamento, ho tenuto testa ad Antonio Candreva che non la prese bene. È un grande giocatore, ma è inaccettabile che possa permettersi di fare ciò che vuole. Ci colpimmo a vicenda. Ranieri lo tolse dalla rosa il giorno successivo, ma in seguito dovette reinserirlo. Se non ti fai valere in Italia, sei cotto".

Chiosa su un eventuale ritorno in Italia: "Mi piacerebbe giocare in Serie A, ma è difficile. È già di alto livello, ma anche i principi del gioco sono diversi, è un gioco decisamente tattico. In Austria, il gioco si gioca più apertamente, secondo i principi del campionato tedesco, penso che mi si addica. Il campionato austriaco sta progredendo, stanno sviluppando bene i giocatori e anche gli allenatori. Se sei bravo in Austria, arrivi rapidamente in Germania. Così... Se mi chiedete se resterei qui, posso dire che sono un giocatore del Cagliari, ma non mi dispiacerebbe rimanere in Austria".