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ESCLUSIVA TC - MAURO ESPOSITO: "Bene la salvezza, ma il Cagliari in un campionato di così basso livello avrebbe potuto fare di più. In attacco serve un bomber di categoria da doppia cifra. Punterei su un tecnico emergente, che porti idee nuove"

ESCLUSIVA TC - MAURO ESPOSITO: "Bene la salvezza, ma il Cagliari in un campionato di così basso livello avrebbe potuto fare di più. In attacco serve un bomber di categoria da doppia cifra. Punterei su un tecnico emergente, che porti idee nuove"TUTTOmercatoWEB.com
lunedì 3 giugno 2024, 15:29Esclusive TC
di Matteo Bordiga

Le sue serpentine sinuose e sguscianti agitano ancora i sonni dei difensori italiani della prima metà degli anni Duemila. Satanasso della fascia destra, micidiale anche come attaccante, è stato uno dei “guaglioni” più brillanti e vincenti della storia del Cagliari.

Mauro Esposito, che con Gianfranco Zola, David Suazo e Antonio Langella ha composto un quartetto da mille e una notte in riva al Poetto, commenta la stagione appena conclusa dalla formazione isolana allenata da Claudio Ranieri, rimarcando che, per varie ragioni, “si sarebbe potuto fare qualcosa in più”.

Mauro, che bilancio possiamo azzardare circa il campionato del Cagliari? È stata un’annata soddisfacente o un po’ sotto le aspettative?

“La squadra ha conquistato la permanenza in serie A, quindi alla fine dei conti la stagione è stata positiva. Però, considerando il basso livello del campionato e il fatto che la salvezza è stata raggiunta solo alla penultima giornata, credo sinceramente che sarebbe stato possibile e auspicabile fare qualcosa in più. Di certo per programmare un campionato più brillante occorrerà mettere mano al portafoglio e ingaggiare qualche giocatore di qualità: penso soprattutto a un attaccante di categoria da doppia cifra, viste le condizioni precarie di Lapadula.”

In effetti lo scadimento qualitativo del campionato italiano è certificato anche dalla quota salvezza di quest’anno: appena 36 punti si sono rivelati sufficienti per mantenere la categoria.

“Purtroppo è da un po’ di anni che il livello del nostro calcio si è sensibilmente abbassato. Oggi come oggi diventa sempre più difficile assistere a una bella partita in serie A, anche perché spesso prevale il tatticismo esasperato e gli allenatori preferiscono preparare le sfide concentrandosi più sulle caratteristiche degli avversari che sui propri punti di forza. Ci sono state delle eccezioni, come il Bologna e, naturalmente, la solita Atalanta. Ma per il resto non vedo squadre che esprimano un buon livello di gioco. A maggior ragione il Cagliari, ribadisco, poteva ambire a una posizione di classifica un tantino più lusinghiera, piuttosto che accontentarsi di una salvezza strappata a novanta minuti dalla chiusura della stagione.”

Quindi secondo lei la rosa rossoblù era attrezzata per vivere un campionato più tranquillo e appagante?

“Beh, intanto penso che già con un centrocampista dai piedi buoni e con un attaccante di alto livello i sardi si sarebbero salvati con notevole anticipo; di certo non avrebbero dovuto aspettare la penultima giornata. Questo deve far riflettere la dirigenza nella pianificazione dell’annata ventura: l’idea deve essere quella di far compiere al Cagliari un piccolo salto di qualità. Poi magari l’obiettivo principale resterà sempre la salvezza, ma io credo che la piazza – anche per blasone e per lo spessore dei giocatori transitati in Sardegna negli ultimi anni – meriti qualcosa di meglio.”

Mauro, tra i principali indiziati a sostituire Claudio Ranieri sulla panchina isolana c’è qualcuno che la convince più degli altri?

“Circolano tanti nomi. Io punterei senz’altro su un profilo giovane che possa portare una ventata di idee e di novità anche dal punto di vista tattico. Qualcuno in grado di far divertire i tifosi, di creare un Cagliari piacevole e propositivo. Insomma, non andrei su un allenatore esperto e navigato, ma mi giocherei la carta della scommessa. Con l’obiettivo e con l’ambizione di far innamorare un po’ la piazza. Questo ovviamente senza nulla togliere a Ranieri, che conosco bene: sono stato allenato da lui alla Roma. In tempi non sospetti dissi che ero certo che il mister di Testaccio avrebbe salvato Nandez e compagni.”