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ESCLUSIVA TC - FILIPPO GALLI: "Il Cagliari ha compiuto un'impresa centrando la salvezza: complimenti a tutti i rossoblù. Ora serve investire sui talenti autoctoni. Di Francesco, che peccato! Il Frosinone non meritava di retrocedere"

ESCLUSIVA TC - FILIPPO GALLI: "Il Cagliari ha compiuto un'impresa centrando la salvezza: complimenti a tutti i rossoblù. Ora serve investire sui talenti autoctoni. Di Francesco, che peccato! Il Frosinone non meritava di retrocedere"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
venerdì 31 maggio 2024, 16:57Esclusive TC
di Matteo Bordiga

Era un difensore centrale di straordinaria intelligenza tattica. Il senso della posizione era la sua virtù principale: del resto ben tredici stagioni con la maglia rossonera del Milan (dal 1983 al 1996), di cui gran parte all’epoca degli Invincibili di Arrigo Sacchi prima e di Fabio Capello poi, certificano l’affidabilità e la longevità di Filippo Galli da Monza, uno che il calcio lo insegnava già in campo.

Filippo, le chiedo un giudizio generale sul campionato di serie A appena concluso. Che torneo è stato? Quali squadre hanno lasciato un segno tangibile dal punto di vista della proposta calcistica, oltre che sotto il profilo dei risultati?

“Intanto direi che l’Inter ha vinto il titolo meritatamente, veicolando un gioco propositivo basato sulla costruzione dal basso che è stato un po’ il marchio di fabbrica dell’annata nerazzurra. Inizialmente sembrava che il Milan potesse imporre la sua supremazia, ma poi è emersa chiaramente la superiorità dell’Inter che, di fatto, ha chiuso i giochi in largo anticipo. Ma sono rimaste vive e accese fino alla fine la lotta per la Champions, per l’Europa League e per la salvezza. Inoltre non sono mancate le novità sotto l’aspetto tecnico-tattico: il Bologna di Thiago Motta, ad esempio, ha portato qualcosa di diverso, sdoganando un calcio organizzato e spumeggiante.

Poi c’è stata la grande riconferma di Gasperini, che ha regalato all’Italia un risultato importantissimo e prestigioso a livello europeo, e io non butterei via neanche il secondo posto del Milan, considerando le difficoltà e gli infortuni che hanno tormentato per tutto l’anno la compagine rossonera. Da sottolineare poi l’ennesima impresa di Davide Nicola, tecnico abilissimo nel motivare i suoi giocatori oltre che estremamente preparato dal punto di vista prettamente calcistico.”

Fermo restando che Bologna e Napoli sono state senza ombra di dubbio le due più grandi sorprese – rispettivamente in positivo e in negativo – della stagione, quali formazioni possiamo piazzare al secondo posto nella “classifica” delle rivelazioni e delle delusioni di questo campionato?

“Domanda complicata. Credo sinceramente che il Cagliari abbia compiuto un’impresa, centrando la salvezza dopo un girone d’andata che definire travagliato sarebbe un eufemismo. Ed è stata anche l’occasione per celebrare a dovere un allenatore del calibro di Claudio Ranieri: complimenti a lui e a tutta la squadra. Per quanto riguarda le delusioni, cito il Frosinone per quello che è stato l’amarissimo epilogo della stagione: un vero peccato, considerando che la proposta di gioco propugnata da Di Francesco era davvero interessante e stimolante. Purtroppo non ha trovato il conforto dei risultati, e la cosa mi è dispiaciuta molto. I ciociari non meritavano di retrocedere.”

Lei ha citato il Cagliari di Claudio Ranieri. I tifosi rossoblù hanno chiesto a gran voce alla società di alzare il tiro delle ambizioni a partire dal prossimo campionato, nella speranza di non dover più lottare fino all’ultimo secondo per portare a casa la salvezza. Come e dove si può migliorare, in quest’ottica, una squadra come quella isolana?

“Non conosco così approfonditamente il Cagliari da poter dare una risposta e delle indicazioni specifiche. Una cosa però la voglio dire: non mi è ben chiaro quali siano - nel nostro calcio - le operazioni bilancistiche per le quali determinate squadre possono investire e altre, invece, non possono permetterselo. Anche la gente, a volte, non capisce quali siano precisamente le regole e i criteri che vengono applicati. Non parlo di nessuna società in particolare: faccio una valutazione generale. Di fatto, mi pare che non tutti vengano messi nella condizione di giocare ad armi pari. Per cui chiedo che vengano forniti degli strumenti chiari e cristallini che consentano a noi tutti di comprendere queste dinamiche.

Quanto al Cagliari, il bacino d’utenza è molto esteso: parliamo di un’Isola intera. La prospettiva ideale a mio avviso è quella di guardarsi attorno e di investire innanzitutto sul territorio: la crescita di un team come quello sardo passa attraverso la valorizzazione dei talenti autoctoni, che sicuramente ci sono e anche in gran numero.”