Marcature e concretezza: Lecce-Cagliari decisa da due concetti fondamentali

La partita tra Lecce e Cagliari può essere riassunta in due concetti fondamentali: ha vinto chi ha saputo segnare e chi ha saputo marcare. Il Lecce, con una prestazione concreta e disciplinata, ha sfruttato le occasioni avute, mentre il Cagliari ha dimostrato, ancora una volta, difficoltà in fase di finalizzazione e nelle marcature difensive.

La squadra salentina è stata "perfetta" nelle marcature, limitando le opportunità degli avversari e mantenendo un equilibrio tattico invidiabile. Al contrario, il Cagliari ha palesato problemi difensivi già noti dallo scorso anno, con il tecnico Ranieri che aveva evidenziato queste difficoltà. Mister Nicola, dal canto suo, aveva sottolineato l'importanza di prestare attenzione sui calci piazzati durante la conferenza stampa pre-partita. E infatti, il gol decisivo del Lecce è nato proprio da un calcio d'angolo concesso ingenuamente e da marcature troppo "larghe" che hanno permesso ai padroni di casa di sfruttare l'occasione.

Nonostante l'espulsione di Dorgu per un brutto fallo su Prati, che costringerà quest'ultimo ad ulteriori esami medici, il Lecce è riuscito a mantenere il vantaggio anche in inferiorità numerica. Nel secondo tempo, il Cagliari ha mostrato una mancanza di qualità nei metri finali. Due grandi parate del portiere salentino Falcone su Azzi e Luvumbo e una traversa "assurda" colpita da Viola, con Falcone ormai battuto, e il Cagliari non è riuscito a concretizzare e ha letteralmente "sbattuto contro il palo", vedendosi sfuggire l'opportunità di agguantare almeno un punto.

Alla prima trasferta stagionale, il Cagliari si porta dietro vecchi problemi: il mal di trasferta continua e il compito di Nicola sarà quello di lavorare intensamente su questi aspetti nelle prossime due settimane. Migliorare le marcature e la capacità di concretizzare le occasioni sotto porta saranno le priorità. Sono due concetti semplici ma fondamentali che fanno la differenza in partite come questa, e il match tra Lecce e Cagliari ne è il classico esempio.