Sirigu: "Pepito Rossi tra gli ultimi talenti veri del calcio italiano"

Salvatore Sirigu, intervistato da Cronache di Spogliatoio al termine del "Pepito Day", ha parlato di Giuseppe Rossi. Le parole dell'estremo difensore originario di Siniscola, sintetizzate da TuttoCagliari.net: "Tutti dicono che gli infortuni siano il problema più grande in una carriera. Lui, però, penso sia in credito con la vita, perché forse ci siamo persi l’apice di un talento straordinario".
Dunque, come l’hai conosciuto Pepito? Immagino che tu abbia saputo apprezzarne il talento.
"Beh, sì, con Pepito… siamo della stessa classe, l’87, quindi l’ho conosciuto per la prima volta a 17 anni, nelle nazionali giovanili. Lui è passato quasi subito in Under 21, poi ci siamo ritrovati lì e anche in Nazionale maggiore. È stato uno degli ultimi talenti puri della nostra generazione, ma direi anche del calcio italiano in generale. Un ragazzo straordinario, umile, con la testa sulle spalle. Non solo forte, ma già inquadrato quando avevamo 17 anni, un’età in cui magari si vive più di speranze e sogni che di realtà".
Poteva stare in quel Paris Saint-Germain?
'Beh, sì, credo che Pepito, per qualità tecniche, umane, fisiche e intelligenza calcistica, potesse giocare in qualsiasi squadra. E l’ha dimostrato. Purtroppo, gli infortuni lo hanno segnato profondamente, ma ha saputo affrontarli con grande forza d’animo. Io stesso ho avuto un infortunio proprio qui a Firenze e, a 36 anni, mi è crollato il mondo addosso. Non oso immaginare cosa abbia passato lui, con una carriera costellata da questi problemi".