Prati: "Roma? Penso al Cagliari. Gol al Sassuolo gioia forte"
Matteo Prati si appresta a vivere la sua seconda stagione con la maglia del Cagliari. Il centrocampista rossoblù, in questi giorni in ritiro con i compagni di squadra ad Asseminello, ha rilasciato una lunga intervista ai colleghi di Ravennaedintorni.it. Di seguito le sue parole:
SULL'INTERESSE DELLA ROMA - "Non lo seguo il calcio mercato. Se c’è qualcosa che devo sapere, chi di dovere mi informerà. Al momento sono concentrato sulla prossima stagione con il Cagliari".
SULLA NAZIONALE - "La nazionale è il sogno di ogni ragazzo che gioca a calcio. Sono contento di far parte dell’Under 21, se arriverà una chiamata dalla Nazionale maggiore in futuro sarà grande motivo di orgoglio. Certo, ho visto l’Italia agli Europei, diciamo che sono state partite complicate. Sono sicuro però che già dai prossimi impegni vedremo un’Italia diversa".
IL PRIMO ANNO A CAGLIARI - "È stato un grande mix di emozioni e di prime volte, sia personali che professionali. Ricordo il primo allenamento, il primo giorno a Cagliari, il primo incontro con il mister Claudio Ranieri, le prime partite contro le “grandi”, che fino a quel momento avevo sempre e solo sognato. La gioia più forte resta però il gol, un’emozione che è difficile da spiegare. In una partita così importante (il 19 maggio scorso in casa del Sassuolo, nella vittoria per 2-0 che ha garantito la salvezza matematica dei sardi, ndr), sotto la curva dove c’erano tantissimi nostri tifosi in trasferta. Quel gol mi ha dato un’energia di una potenza mostruosa".
RUOLO - "
In passato ho fatto il trequartista, poi la mezzala, ma credo che ora il mio ruolo sia definitivamente quello di play davanti alla difesa. Il pregio, anche secondo quanto dicono i vari allenatori che ho avuto, credo sia la freddezza con cui riesco ad affrontare gli impegni importanti e le varie fasi di gioco. I difetti sono tanti e continuo a lavorare tutti i giorni, seguendo i consigli dei mister".
AVVERSARI E IDOLI - "Il più forte Calhanoglu. Quello che più mi ha stupito invece è stato Vlahovic, per la fame che ho visto che aveva in campo, incoraggiava tutti, si è preso la squadra sulle spalle quando abbiamo giocato contro la Juve a Cagliari. A parte lo stesso Calhanoglu, mi piace tanto Rodri del City, così come mi piaceva Busquets. Tra gli italiani Pirlo e De Rossi, che non mollava mai. Da piccolo il mio idolo era Eto'o, perché tifavo l'Inter del Triplete".
QUOTIDIANITÀ - ​​​​"Vivo questo piccolo successo con normalità, la mia quotidianità è la stessa. Capita che qualcuno mi fermi e mi chieda qualcosa, sono un timido e mi imbarazzo. Mi sto godendo il momento tranquillamente, con la mia fidanzata, la mia famiglia, gli amici di sempre, sono lo stesso ragazzo di qualche anno fa. I miei genitori mi hanno insegnato a restare sempre umile".