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ESCLUSIVA TC - CRISTIAN BUCCHI: "La Lazio ha ritmo e qualità, ma a volte perde le distanze tra i reparti e può essere infilata tra le linee. In più i difensori centrali fisicamente pagano un po' pegno: potrebbero soffrire i centravanti isolani"

ESCLUSIVA TC - CRISTIAN BUCCHI: "La Lazio ha ritmo e qualità, ma a volte perde le distanze tra i reparti e può essere infilata tra le linee. In più i difensori centrali fisicamente pagano un po' pegno: potrebbero soffrire i centravanti isolani"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di FEDERICO SERRA
domenica 3 novembre 2024, 17:40Primo piano
di Matteo Bordiga

Tra le varie squadre in cui ha militato figura - per un breve periodo - anche il Cagliari: correva l’anno 2003. Oggi apprezzato allenatore, l’ex attaccante Cristian Bucchi fa il punto sul momento attuale della formazione rossoblù, mostrandosi moderatamente fiducioso in ottica salvezza.

Cristian, il Cagliari viene da due sconfitte consecutive, contro Udinese e Bologna, caratterizzate non solo dal risultato negativo, ma anche da prestazioni deficitarie e da una sostanziale assenza di gioco. Cosa sta succedendo all’undici di Davide Nicola?

“Chiaro che la squadra sta vivendo un momento delicato. Ma questo, purtroppo, è il destino delle formazioni che lottano per non retrocedere: per una serie di fattori concomitanti a volte incappano in un filotto di risultati negativi. Ma il Cagliari, da questo punto di vista, è decisamente vaccinato. In più dispone di un allenatore molto preparato e abituato a vivere e a gestire queste situazioni. Per cui starei molto tranquillo: il Cagliari ha dei valori tecnici e morali che, prima o poi, verranno fuori. Domani incontrerà un avversario, come la Lazio, che scoppia di salute e che vive un momento straordinario. Ma in serie A, oggigiorno, di partite facili o scontate non ce ne sono…”

La Lazio vorrà allungare la sua striscia positiva, e in più all’Olimpico di solito non lascia scampo agli avversari. Ma i biancocelesti hanno qualche difetto del quale il Cagliari potrebbe approfittare per strappare almeno un punto?

“La Lazio ha fatto uno ‘switch’ mica da ridere: dopo le gestioni Sarri e Tudor in estate, in casa capitolina, si è riazzerato un po’ tutto. Castellanos e compagni sono ripartiti in sordina, a fari spenti. Senza la pressione di dover per forza vincere e convincere fin da subito. Magari qualcuno aveva anche sottovalutato le capacità e il valore di Baroni e del suo gruppo. E tutto questo, paradossalmente, ha dato ai biancocelesti la forza, lo sprint giusto per ricominciare alla grande, oltre che per sviluppare delle situazioni di gioco che a questo punto, a circa un quarto del campionato di serie A, sono diventate delle certezze.

La Lazio è una squadra molto quadrata e solida, e in più ha grande ritmo. Ovviamente ha anche dei difetti. Penso in particolare al secondo tempo di Firenze, in cui l’undici di Baroni è andato un po’ in affanno. Quando i laziali perdono le distanze tra i reparti possono essere infilati, presi tra le linee. Inoltre la retroguardia, a ben vedere, non ha grande struttura fisica: i centrali sono molto veloci e tatticamente avveduti, ma fisicamente pagano un po’ pegno. Dei centravanti come Pavoletti e Piccoli, in particolare, potrebbero dunque risultare pericolosi sulle palle alte, sfruttando i cross dalle fasce.”

Spesso il Cagliari si schiera con un 3-5-1-1 che, in fase difensiva, diventa puntualmente un 5-3-1-1. Il problema è che, pur rimanendo molto coperto, tende comunque a incassare più di un gol a partita, tanto in casa quanto in trasferta. A questo punto non sarebbe meglio giocare un po’ più “aperti”, rischiando maggiormente in difesa ma risultando assai più pericolosi dalla cintola in su?

“In Italia, si sa, la cultura difensiva è da sempre al centro dell’attenzione dei tecnici. A maggior ragione se devi salvarti. Poi va detto che tatticamente la squadra, anche sul mercato, è stata strutturata in un certo modo: gente come Mina e Luperto ha da sempre dimostrato di trovarsi molto meglio in una difesa a tre. Quando poi vai a cambiare qualcosa in quel senso intacchi sempre degli equilibri consolidati, e per ottenere dei risultati c’è bisogno di tempo. Perciò io credo che l’ideale, per provare un sistema di gioco alternativo a quello impiegato fino a oggi, sarebbe attendere la prossima sosta e collaudare il nuovo assetto in allenamento. Non penso che ci saranno grandi stravolgimenti nella partita di domani contro la Lazio. Potrebbero invece esserci dei piccoli aggiustamenti: ad esempio un 3-5-2 che possa diventare un 3-4-2-1, con una delle mezzali che si alza a dar sostegno al pacchetto avanzato.”