Radiolina, Casini: "Per Mina un crescere di faccia tosta e carisma. Una carica esplosiva"
Lele Casini ha parlato di Yerry Mina nel podcast di Radiolina '90secondi+recupero'. Queste le sue parole: "Con sei mesi di ritardo è finalmente arrivato a Cagliari. Sono bastate 5 partite per brillare. Yerry Fernando Mina González, semplicemente Yerry in onore del topino del famoso cartone animato. 29 anni, colombiano, cresciuto in una famiglia umile ma con valori. Obbligato a diplomarsi prima di potersi concedere la carriera calcistica. Padre e zio portieri non volevano che seguisse la loro strada perché un ruolo, a detta loro, troppo pieno di sacrifici. Il passaggio in Brasile e poi l’arrivo ad inizio 2018 in Europa al Barcellona. Poche presenze, nonostante tutto una convocazione ai mondiali russi con la sua nazionale che fanno svoltare, seppure per poco, la sua carriera. Tre reti in tre partite nella competizione, non da tutti, soprattutto se sei difensore. Il passaggio all’Everton per 46 milioni di euro. Infortuni ed un’esuberanza con qualche balletto di troppo per festeggiare gol e vittorie, non gli rendono il futuro roseo come dovrebbe. L’estate scorsa dopo cinque anni l’addio ai Toffies e l’arrivo in Italia. Si parlava di Cagliari, ma all’ultimo spunta la Fiorentina, che sul piatto mette ambizioni di alta classifica e l’Europa. Solo 7 presenze tra campionato, coppa Italia e conference. Il 1° febbraio decide che per guadagnarsi la convocazione in nazionale per la coppa America serve che giochi di più.
Allora mirino puntato sulla Sardegna. Subito in campo, immediatamente spicca la personalità già dalla prima gara contro Lukaku. ?E’ lui che deve avere paura di noi, non noi di lui'. A parte il risultato sul campo, il gigante belga non tocca palla. E’ un crescere di faccia tosta e carisma. Sino ad Empoli, quando nel pomeriggio umido, si accende la miccia. Autoritario al fianco di Dossena, ai confini dell’antisportivo i suoi svenimenti per guadagnare secondi e ossigeno. Si fa notare anche per il comportamento verso i compagni. Bastone e carota, applausi e rimproveri. E c’è chi ha temuto il peggio per Deiola quando al minuto 83 colto da un crampo non riusciva a fermare l’avversario prima di accasciarsi in area. Al sangavinese deve essergli passata tutta la vita davanti quando si è visto piombare addosso il colombiano. Una carica esplosiva, troppo tardi per tornare indietro, la Mina è stata innescata".