Bucciantini: "Gigi Riva ha fatto bene al mondo, ha fatto bene a questa terra"

Bucciantini: "Gigi Riva ha fatto bene al mondo, ha fatto bene a questa terra"
Ieri alle 21:15News
di Maria Laura Scifo
dai nostri inviati Maria Laura Scifo e Vittorio Arba

Il giornalista Marco Bucciantini, ospite dell'evento El Hombre Vertical, in memoria di Gigi Riva, ha ricordato così il campione di Leggiuno: "Quando morì Riva, arrivò la notizia che non era così aspettata. Il primo pensiero che ho avuto è stato per mio babbo, in Toscana. Penso che Riva ci appartenesse in questo senso. Era il calciatore che ci avevano raccontato. Non riuscivo a togliermi dalla testa, era mancato babbo da due anni, che ne avrei voluto parlare con lui. Mi diceva sempre che Riva era il più forte, più di Rivera. Gigi Riva raccontava il dopo guerra del nostro Paese, raccontava quella rivoluzione. Si è ribellato, è riuscito a partecipare alla riscossa di questo Paese e insieme cresce, migliora la sua vita. Poteva rappresentare questa parabola e la incarnava. Mi raccontava i gol, il giorno che è morto Riva sono andato a cercarli su Google. Si ricordava perfettamente. Mi misi a scrivere una lettera a babbo. Dissi “muore Riva, io ti devo scrivere”. Se ne va un pezzo di storia, se ne va il ‘900. Nel ‘900 rintracci queste biografie potentissime, nella vita delle persone, nella serietà delle persone. Cosa è rimasto lì? Niente. Non è rimasto niente di quel secolo che ci ha visto lottare, migliorare i nostri destini. Ogni notizia che leggiamo oggi è qualcosa che va in rovina. Per me con Riva se n’è andato babbo un’altra volta e il secolo più importante dell’umanità. Nel volto di Riva c’era tutto, per quello è stato l’eroe dei nostri padri e per quello ci è arrivato in casa con i nostri padri. La tradizione, trasmettere. Riva è stato il campione che ci hanno raccontato.

Per me Gigi Riva era timido. Se ti avvicinavi e lo salutavi, ti salutava. Se tiravi fuori una penna o un microfono spariva. Era educato, ma non gli veniva di darti di più se non avevi quella confidenza. Ora per la timidezza portano i bambini dallo psicologo. In questo mondo non c’è più la timidezza, che è bellissima. Ti tieni le emozioni, le condividi con chi vuoi. Gigi Riva ha fatto bene al mondo, ha fatto bene a questa terra. A questa terra però qualcosa gli è rimasto. Questa celebrazione del compleanno la trovo squisita, intelligente. La poteva pensare solo chi aveva conosciuto Riva".

Perché non nasce un altro Riva? Ci sono tanti ex che sono miti, persone importanti. Maldini un po' come valori e come persona è quello che gli somiglia di più. E' la vita di Riva che è differente: prima, durante e dopo. Io non sopporto i paragoni, quella di Riva è una vita irripetibile. Quello che è stato lui nasce da quello che ha vissuto lui ed è stato anche un uomo dei suoi tempi. Quella di Riva è un'autobiografia di una Nazione. Riva è diventato calciatore e uomo negli anni del boom economico e questo lo lega alla storia. La Sardegna era un'espressione estremizzata di questo. In quel decennio lì cresceva un giocatore, cresceva una squadra. Era una statua se ci pensate, una scultura.