Amelia: "Olbia? Esperienza folle. Caos totale, abbiamo vissuto situazioni assurde"
L'ex portiere Marco Amelia, Campione del Mondo 2006 con l'Italia, è stato ospite del podcast OCW Talk, condotto da Andrea Panciroli e Domenico Manfredi. Nel corso dell'intervista, Amelia ha ripercorso brevemente la sua esperienza da allenatore dell'Olbia, cominciata all'inizio della stagione in corso e conclusasi pochi mesi dopo. Le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net: "L’esperienza a Olbia è stata la più folle della mia carriera da allenatore. La squadra ha iniziato un mese in ritardo rispetto alle altre, era ancora in costruzione, e abbiamo vissuto situazioni assurde. Immaginate di andare in ritiro senza avere una squadra. Mentre le altre erano già pronte, noi eravamo nel caos totale: giocatori che andavano e venivano, una confusione incredibile. Un giorno è successo qualcosa di davvero drammatico: un ragazzo inglese è collassato in campo, un arresto improvviso. Mamma mia! Credo di aver fatto 50 metri in 3 secondi. Appena l’ho visto a terra, sono corso da lui, ho lanciato il telefono al mio collaboratore dicendogli di chiamare il 112 per far arrivare un’ambulanza.
Insieme al fisioterapista siamo intervenuti subito. Sono stati attimi terribili, mi sono sentito come se avessi perso 30 anni di vita in quel momento, ma sono riuscito a mantenere la lucidità e a mettere in pratica tutto quello che mi avevano insegnato. Quando il ragazzo si è ripreso e l’ambulanza è arrivata, è stato un sollievo, anche se ho poi scoperto che non aveva nemmeno fatto la visita medica. Immaginate le conseguenze. Quei giorni sono stati mentalmente devastanti. E non è finita lì: la squadra era in ritardo, partite concluse in nove uomini, espulsioni a raffica. Episodi assurdi: un difensore che dà un pugno a un avversario, un altro che sferra una gomitata in faccia. Tutto questo ti fa pensare che qualcuno ti stesse giocando contro. Mi hanno detto anche questa cosa, ma io odio pensarla così. Non ci credo e non ci crederò mai, a meno che non mi portino delle prove concrete".