ESCLUSIVA TC - VITTORIO PUSCEDDU: "Il Cagliari avrebbe potuto avere diversi punti in più. Quest'anno è meno timido e prova maggiormente a fare la partita, adottando il pressing alto. Il Napoli è forte, ma se il Verona è riuscito a batterlo..."
Vittorio Pusceddu, storico terzino sinistro del Cagliari protagonista negli anni Novanta della qualificazione in Coppa Uefa e della successiva scalata fino alla semifinale della prestigiosa rassegna continentale, è sempre molto lucido e obiettivo nelle sue analisi tecniche. Soffermandosi sull’avvio di stagione della compagine allenata da Davide Nicola mostra un cauto ottimismo, nella speranza che quest’anno i rossoblù possano centrare “una salvezza più tranquilla e, se possibile, anticipata”.
Vittorio, cosa hanno detto le prime tre giornate di campionato per Luperto e compagni?
“Con la Roma il Cagliari ha fatto una discreta partita. Non bellissima, ma discreta. E ha meritato il pareggio. Con il Como avrebbe potuto fare qualcosa in più, ma col Lecce il risultato giusto sarebbe stato l’1-1. Per quello che ha costruito, un gol la squadra di Nicola l’avrebbe meritato.
Diciamo che, nel complesso, nelle prime tre partite le cose non sono andate poi così male. Anzi, rispetto allo scorso anno il Cagliari sta concedendo meno campo alle formazioni avversarie e cerca con più convinzione di imporre il proprio gioco.”
In effetti l’anno scorso, in avvio di campionato, si era vista una squadra fin troppo sparagnina, timorosa e poco propensa a “fare” la partita, preferendo aspettare quasi sempre gli avversari nella propria metà campo. Nicola vuole tentare di cambiare, gara dopo gara, questo approccio tendenzialmente passivo…
“Il nuovo mister cerca di imporre alla partita il suo ritmo, fatto di aggressività, pressing alto e ripartenze improvvise. E questo per il Cagliari è molto positivo. Peccato che nelle prime tre gare, almeno due delle quali ampiamente alla portata dei rossoblù, siano arrivati solo due punti. Avevamo la possibilità di farne molti di più. Ora ci aspettano due sfide casalinghe contro Napoli ed Empoli: specie contro l’Empoli i tre punti saranno d’obbligo. In questi scontri diretti dobbiamo mettere fieno in cascina per raggiungere il nostro obiettivo.”
A proposito di obiettivi, a suo parere - alla luce dell’organico allestito dalla dirigenza e dell’apporto che potrà fornire il nuovo allenatore - è pura utopia sperare in una posizione di classifica un tantino più lusinghiera rispetto a quella della passata stagione? Insomma, la salvezza alla penultima o ultima giornata è tutto ciò a cui può ambire questo Cagliari?
“Io penso che quest’anno si possa aspirare a una salvezza più tranquilla. E lo dico per come ho visto la squadra giocare in questo scorcio iniziale di campionato. Intanto è stata messa a posto la difesa, con l’arrivo di Palomino e di Luperto e la conferma di Yerry Mina. Si tratta di centrali solidi e molto prestanti, che dovrebbero garantire un’adeguata copertura soprattutto sulle palle alte. Là davanti non mi dispiace Piccoli, uno che si dà molto da fare e che, credo, potrà togliersi qualche soddisfazione anche a livello personale. Però per fare un campionato di buon livello occorre che almeno due attaccanti vadano in doppia cifra, altrimenti risulta complicato salvarsi con tranquillità.”
Il 15 settembre è in programma Cagliari-Napoli all’Unipol Domus. Come approccerà la sfida mister Nicola?
“Com’è nel suo DNA, ovvero aggredendo i partenopei. Domenica il Cagliari non avrà molto da perdere, quindi a maggior ragione se la giocherà a viso aperto cercando di neutralizzare le fonti di gioco napoletane attraverso il pressing alto. Questa è l’arma principale che i rossoblù potranno mettere in campo. Naturalmente conosciamo la qualità del Napoli e il temperamento del suo allenatore Antonio Conte: un vincente nato. Io dico che, assieme al Milan, alla Juventus e a qualche altra squadra, il Napoli è tra le candidate a contendere lo scudetto all’Inter. Personalmente, contro di loro mi accontenterei anche di un pareggio. Con questo non voglio dire che l’impresa di strappare i tre punti a Lukaku e compagni sia impossibile: se ce l’ha fatta il Verona, in fondo non vedo perché non possa farcela anche il Cagliari. Specialmente in questa fase della stagione, in cui le grandi squadre sono in pieno rodaggio.”