Marcelo Tejera: il Maradona biondo
Inizio degli anni 90: vengono aperte le "frontiere" dell' Italia calcistica e viene cancellata la vecchia regola che imponeva massimo tre giocatori stranieri per squadra. Il Cagliari, forte del suo legame con il furbissimo procuratore uruguaiano Paco Casal, opziona un 18enne il cui soprannome è tutto un programma: il Maradona biondo. E così dopo il trio Francescoli-Fonseca-Herrera, che tanto aveva contribuito nelle due precedenti stagioni, il sodalizio rossoblù perpetuò la colonia uruguaiana con il promettente trequartista dalla lunga e riccia chioma Marcelo Marcos Tejera Battagliesi . Ma fu lo stesso Paco Casal inizialmente a sconsigliarne l'immediato utilizzo causa la sua giovane età ("el bambino violeta", lo chiamava), tant'è vero che, dopo un prestito al Defensor Sporting il Cagliari decise di inserirlo in maniera graduale nella stagione 1992/93. Ma il ragazzo non sembrava essere portato per quello che allora era il campionato più difficile del mondo. Carlo Mazzone non "stravedeva" di certo per lui ed al termine della stagione saranno a malapena cinque le presenze in campionato ed una sola da titolare nella partita del 3 Gennaio 1993 contro il Torino giocata sotto un Sant'Elia insolitamente imbiancato dalla neve. Clamoroso un suo errore a porta praticamente sguarnita nella partita casalinga contro il Brescia di Mircea Lucescu.
E così fu che il buon Marcelo fu ceduto in Argentina, al Boca Juniors. Da quel momento un lungo peregrinare da una squadra all' altra (ancora Defensor Sporting, Deportivo Logrones, Southampton, UAG, Penarol, Nacional, Milionarios) senza per altro entusiasmare le platee. Magro il bottino anche nella nazionale maggiore: 5 presenze, 0 reti. Si è ritirato dal calcio nel 2009 dopo alcune stagioni giocate con la maglia del Liverpool Montevideo. Un soprannome troppo pesante ha probabilmente condizionato la sua carriera. Oggi alterna l'attività di commentatore televisivo con quella di famiglia impegnata nel commercio della frutta.