Luis Alberto Romero, lo "spizzicador"
Ultimi giorni di mercato estivo della stagione 1996/97. Il Cagliari ha messo a segno diversi “colpi” internazionali con gli ingaggi dell’allenatore uruguaiano Gregorio Perez, gli svizzeri Pascolo e Vega, il sudafricano Tinkler, il danese Loenstrup oltre agli italiani Grassadonia e Cozza. Ma mancava qualcosa! Un attaccante cattivo da affiancare a Dario Silva e Roberto Muzzi.
Ed ecco che il furbissimo procuratore Paco Casal non si fece sfuggire l’occasione di proporre al sodalizio rossoblù il centravanti del Penarol Luis Alberto Romero, soprannominato “lo spizzicador” per le sue ottime doti nel gioco aereo. Il Cagliari riesce nell’acquisto, ma dovette attendere che la tifoseria uruguaiana, inviperita per la cessione di un loro idolo, si quietasse. Ciò dimostra che il giocatore era amato e di conseguenza segnasse goal importanti (17 nelle ultime due stagioni in Sudamerica). Romero arriva ad Elmas in pompa magna, sicuro di poter fare benissimo grazie anche al suo mentore Perez. “Farò almeno dieci goal, sono molto simile a Ravanelli!”, le sue parole all’ aeroporto cagliaritano. La sua esperienza in terra sarda durò sei mesi, giusto il tempo per vedere Gregorio Perez esonerato dopo solo sei giornate e racimolare dieci presenze condite da un’espulsione a Marassi contro la Sampdoria, ma nessun goal.
Viene ricordato per aver dato a dieci minuti dalla fine un bell’assist di testa a Christian Loenstrup nella partita contro il Piacenza vinta per 1-0 proprio grazie al goal del mediano danese. Si diceva soffrisse di una brutta forma di pubalgia che ne limitò il rendimento. Il ragazzo fece ritorno in patria dove fece in tempo a laurearsi campione di Uruguay con il Penarol assieme, guarda caso, a Gregorio Perez. A parte alcune esperienze in Cina, Argentina e Perù Romero giocò prevalentemente in patria e collezionò ben 5 titoli conditi da diversi goal. Dal 28 Settembre 2010 è stato eletto socio ad honorem dal suo Penarol per meriti sportivi.