Sky Sport - Mourinho: "Rimanere alla Romq oltre il 2024? Non lo so. Il soprannome The Special One? Non ho mai detto di esserlo. In Italia per dire ci sono Allegri e Ancelotti"

Sky Sport - Mourinho: "Rimanere alla Romq oltre il 2024? Non lo so. Il soprannome The Special One? Non ho mai detto di esserlo. In Italia per dire ci sono Allegri e Ancelotti" TUTTOmercatoWEB.com
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martedì 10 ottobre 2023, 11:30Altre notizie
di Laura Pace

Il tecnico della Roma José Mourinho è stato protagonista di un’intervista molto lunga ai microfoni di Sky, ospite di Federico Buffa Talks. Queste le dichiarazioni dell’allenatore: 

PERMANENZA ALLA ROMA. "Non lo so, per il momento rimarrò altri 6-7 mesi . Prima di Budapest ho promesso ai calciatori che sarei rimasto. Dopo lo Spezia, all'Olimpico, con i gesti ho detto ai tifosi che sarei rimasto qua e adesso sono qua".

SOPRANNOME THE SPECIAL ONE."Non è vero, è come il garage di Budapest. Se uno non sa l'inglese, deve chiedere a qualcuno che lo sa. Non ho mai detto di essere The Special One, ho detto di essere "a Special One", uno Special One, uno dei tanti. Ci sono tanti allenatori speciali. In Italia, per dire, ci sono Allegri e Ancelotti. C'è qualcuno che diceva, all'Everton, che Ancelotti era vecchio. Per alcuni, Allegri era scarso. Purtroppo per loro, Ancelotti continua a vincere e Allegri lo farà ancora sicuramente".

CHI NON SA DI CALCIO, NON SA NULLA DI CALCIO."Lo disse il mio professore. Sono arrivato all'Università. La prima classe era filosofia dell'attività corporale. Lui ha parlato per un'ora e mezza e io pensavo sono a quando sarebbe arrivato il pallone. Mi chiese quale fosse il problema e lui mi disse che, dopo qualche anno, ne avremmo riparlato. E, in effetti, ancora oggi parliamo. Mi disse: "Attento, chi sa solo di calcio non sa niente di calcio, attento". Mi fece pensare e diventò il mio professore preferito".

MOURINHISMO. "Anche l'anti mourinhismo. Specialmente a Roma, ci sono entrambe le fazioni. Il mourinhismo lo conoscono le persone che sanno cosa ho fatto. L'anti mourinhismo è cavalcato da gente felice in tutto il tempo in cui la Roma non vinceva una coppa, non aveva alcun tipo di successo europeo. Si divertono in radio e va bene. L'anti mourinhismo vende, il mourinhismo è un modo di stare nella vita più che nel calco. Lo dico perché trovo gente per strada, in ogni punto del mondo, che si identifica con me e con il mio modo di stare nella vita. Per, comunque, la partita più importante è sempre la prossima. Il resto è il passato, è storia".

LA ROMA. "Quando sono arrivato qui, non conoscevo la Roma. Ci ho giocato contro con l'Inter, mentre con il Porto ho giocato non contro la squadra più importante della città. Non conoscevo la Roma né come città di cuore calcistico, né la società AS Roma. Avevo allenato tre grandi squadre in Inghilterra, Manchester, Chelsea e Tottenham e volevo quindi andare fuori dall'Inghilterra. La Roma è arrivata con un discorso che mi è piaciuto, ed è stata la proprietà che mi ha fatto venire. Dopo, quando sono arrivato e ho imparato a conoscere il romanismo, ho imparato a conoscere tutti i loro dubbi, ho imparato a conoscere tutte le loro frustrazioni e ho cercato di entrarci dentro. Mi sono fatto tante domande, cui ho bisogno di rispondere con il tempo. Mi sono affezionato tanto al romanista. Mi piace il romanismo. Mi piace il romanista puro, mi piace il romanista della strada, che va la mattina a Trigoria solo per avere una foto. Mi piace la gente che segue la squadra ovunque. Quando arrivi in due finali europee e prendi la città con te, quando tu piangi di gioia con loro, tu diventi ancora più uno di loro. È ciò che sento adesso, è stato naturale. Quando sono in panchina e guardo alla destra all'Olimpico mi emoziono ancora. Quando guardo dietro di me non mi piace tanto, ma quando guardo alla mia destra mi fa venire i brividi, è gente che rimane con me, anche quando un giorno andrò via".